Torino, tempi lunghi sul mercato. Vagnati: "Non dobbiamo avere ansia"

Da Biglia a Torreira, da Linetty a Barak, il ds mette le mani avanti: «Valutiamo tanti giocatori con calma per non farci prendere per il collo». Giampaolo è sulle spine
Torino, tempi lunghi sul mercato. Vagnati: "Non dobbiamo avere ansia"© LAPRESSE

TORINO - L'importante è avere le idee chiare, si dice. E diceva Vagnati, a metà giugno, in attesa di battezzare un calciomercato che già prevedeva «parsimonioso», come da indicazioni Cairo-centriche: «Noi saremo pronti e preparati, veloci sul mercato. Abbiamo le idee chiare sugli acquisti». D’altra parte era da inizio maggio che erano decollati i sondaggi con Giampaolo. Il quale un modulo di gioco cura da lustri, come ago magnetico: il 4-3-1-2, costruito attorno a un rombo di centrocampo. Non potevano dilatarsi molti dubbi. Chiunque un minimo esperto di cose granata sapeva già da mesi che: 1) il Toro aveva in rosa solo tre terzini su quattro, tra titolari e riserve, e due di questi erano pure in scadenza; 2) il Toro aveva alcuni cardini difensivi tatticamente abituati a giocare in una difesa a tre, non a quattro: e Izzo è il caso di scuola; 3) il Toro non aveva un regista da piazzare davanti alla difesa; 4) in granata un vero trequartista come Dio comanda non esiste; 5) tra Rincon, Lukic e Meité, forse soltanto quest’ultimo potrebbe rivelarsi una mezzala consona per il credo tattico di Giampaolo, per qualità di piede e fisicità, ammesso che il francese compia un salto di qualità nella continuità e nella velocità di azione.

Aggiungiamo: è ben noto il leitmotiv di Giampaolo sul mercato, ogni anno il tecnico chiede di avere la rosa definita nel più breve tempo possibile, proprio perché in ritiro è solito lavorare in modo maniacale, tatticamente. Era già tutto molto chiaro a metà giugno, in effetti. Ben prima che Cairo si lanciasse nelle sue solite promesse, lucidate alla bisogna: «Saremo veloci, per supportare Giampaolo al meglio in tutto e per tutto». Eccetera: le parole non costano, non si pagano. Diceva il tecnico appena pochi giorni fa, con comprensibile diplomazia, meritandosi un plauso per la pazienza e la costruttiva comprensione: «E’ importante avere i giocatori giusti il prima possibile, ma il calciomercato non è facile e siamo in una situazione anomala, il campionato è terminato da due settimane e già si riparte. Dovrò essere in grado di fare una sintesi nel lavoro in allenamento, ma potrò farlo solo quando avrò un buon numero di calciatori per cominciare un certo tipo di progetto. Se potessi avere tutti i rinforzi già adesso, sarei contento. Però capisco le difficoltà. Certi ruoli, comunque, hanno la priorità». A cominciare dal regista, ovviamente: il motore primo del suo rombo canonico, attorno cui deve ruotare tutta la squadra. «Se riuscissimo ad arrivare a quei calciatori che già conosco, i tempi si accorcerebbero. La sintesi è questa. Se non ci riusciamo, si allungheranno. E’ ovvio che lavoriamo in piena sintonia per concretizzare la prima ipotesi. Con la società sono stato chiaro, fin dalla prima telefonata. Sono fiducioso». [...]

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