© Marco Canoniero
TORINO - Discutere di Andrea Belotti è un rimedio utilizzato spesso dai tifosi del Toro per affrescare di granata i momenti piuttosto neri che caratterizzano il presente. Una sequela di delusioni negli ultimi 15 mesi – l’eliminazione nei preliminari di Europa League e la salvezza stentata nella scorsa stagione, l’inizio poco felice di questo campionato con 6 punti i 9 giornate –, che hanno minato fiducia e certezze dei torinisti, lasciandoli in una sorta di limbo perpetuo. A scuotere l’ambiente ci ha pensato sovente il Gallo con i gol e le giocate. Le stesse che nell’immaginario dei tifosi richiamano quel tremendismo che, nel complesso, più volte è mancato al Torino dei giorni nostri. Ai primati negativi stabiliti dalla squadra in questo primo scorcio di stagione, Belotti ha risposto caricandosi l’ambiente sulle spalle e inanellando anche lui un record dietro l’altro: ma in positivo. Lunedì contro la Sampdoria - la sua vittima preferita in Serie A insieme con il Sassuolo con 8 reti realizzate – ha sfoderato l’ennesima prestazione di livello, mettendo a segno il 7° gol in questo campionato dopo 9 giornate (di cui ne ha giocate 8, vista l’assenza contro l’Inter).
Nessuno come lui
Per trovare un giocatore granata che abbia segnato così tanto nella A a girone unico bisogna tornare indietro di 44 anni, alle 9 marcature in altrettante giornate di Ciccio Graziani nella stagione (post scudetto) 1976/1977. Come lui Franco Ossola nel campionato 1940/1941, mentre a quota 8 ci sono Gino Rossetti (1931/1932), Valentino Mazzola (1947/1948) e Paolo Pulici (1975/1976). Al pari di Belotti, a 7 lo scozzese Denis Law (1961/1962), gli italiani Onesto Silano (1935/1936) e ancora Rossetti (1932/1933), nonché l’argentino Benjamin Santos (1950/1951). Puntuale Belotti nel farsi trovare, come spesso accade, nel posto giusto al momento giusto per siglare il vantaggio contro i blucerchiati. [...]
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