Torino, per Giampaolo è l'ora delle scelte drastiche

Il presidente Cairo l'ha confermato, ma resta sempre in bilico. Il tecnico deve ribaltare la squadra, nei giocatori e negli atteggiamenti
Torino, per Giampaolo è l'ora delle scelte drastiche

TORINO - Lo aveva già lasciato intendere molte volte, Giampaolo, ma stavolta lo ha detto senza giri di parole. Ha ammesso esplicitamente, il tecnico confermato «con fiducia» da Cairo, che tanti, troppi giocatori si portano dietro scorie e paure dalla scorsa stagione. E non riescono proprio a scrollarsele di dosso. A partire da quelli che dovrebbero fare la differenza a favore del Toro ma per ora l’hanno sempre fatta per gli avversari.

A questo punto l’allenatore, se davvero ha individuato lì il problema, non deve guardare in faccia nessuno e provare qualcosa di diverso invece che rimangiarsi di continuo le idee di squadra e perfino i suoi dogmi tattici: è partito con il 4-3-1-2 per poi tornare il 3-5-2 e nel derby addirittura al “catenacciaro” 5-3-2. Il presidente Cairo e il ds Vagnati non l’hanno aiutato: non gli hanno comprato chi era stato chiesto e sarebbe servito, in compenso gli hanno preso diversi giocatori rivelatisi mediocri. Né il trequartista né il regista. In questo ruolo è stato impiegato Rincon che è bravo a rincorrere gli avversari ma non certo a saltarli con inventiva e giocate particolari. Un po’ meglio sul fronte trequartista, visto che Lukic - comunque un’altra alternativa improvvisata - qualche lampo lo ha fatto vedere. Comprendiamo le perplessità del tecnico che non è stato considerato sul mercato, ma questo non deve diventare un alibi assoluto: lui ha dato il via libera alla campagna “di rafforzamento”, attribuendole addirittura un 10 in pagella, e comunque non ha oggettivamente un organico da penultimo posto.

Adesso deve cambiare, dare qualche segnale forte, togliere chi non se la sente e chi non trascina gli altri. Altrimenti diventa superfluo addirittura Belotti che pure continua a segnare e lottare. E allora i guai stanno a monte. Partendo da Sirigu: problema vero (trattato a fondo a pagina 31): altro che le garanzie estive e i “tutto a posto” di Vagnati. Andiamo avanti: parliamo di Nkoulou? Lui e Sirigu erano i punti forti della difesa dei record e adesso sono diventati l’anello più debole di una retroguardia colabrodo. Per tacere di Izzo: pure lui insoddisfatto di giocare (si fa per dire) nel Toro. Guarda caso tre giocatori che per un motivo o per l’altro sono rimasti contro voglia. Ma anche altri si stanno rivelando un peso che il Toro non può più sostenere. [...]

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