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TORINO - I numeri sono impressionanti. Intanto Andrea Belotti si è tolto uno sfizio: per la prima volta da giocatore del Toro ha vinto al Tardini contro il Parma. Nell’ultimo precedente (30 settembre 2019) era andato a bersaglio ma la squadra perse per 3-2. Stavolta non ha fatto gol ma si è preso i tre punti, risultando comunque decisivo con giocate da campione. Per concludere il discorso sui numeri ricordiamo che il Gallo in questo campionato ha realizzato 9 reti in 14 partite e che punta al più presto la doppia cifra per il sesto anno consecutivo da quando indossa la maglia granata. E, fatto tutt’altro che trascurabile, ha servito cinque assist. Numeri da sballo, sempre e comunque. E’ una consuetudine, oramai, che il capitano prenda per mano la squadra nei momenti belli (pochi a dire il vero) ma soprattutto quelli brutti. Ed è quello che sta (ri)facendo in questa stagione maledetta in una squadra che è stata costruita senza punti di riferimento a centrocampo. Giampaolo, infatti, aveva chiesto un regista e un trequartista per proporre e poi rafforzare il suo credo calcistico anche in granata.
Non gli è stato preso nessun giocatore con queste caratteristiche e il tecnico si è dovuto adeguare inventandosi Rincon regista e Lukic dietro alle due punte. Gli esperimenti non hanno funzionato e il Toro, prima di Parma, è precipitato all’ultimo posto della classifica. E allora, in attesa del mercato di gennaio, Andrea Belotti ha deciso di fare il trequartista di sua spontanea volontà per servire assist ai compagni e portare il Toro in avanti. Detto fatto. Si è preso la liberta di accentrarsi e di arretrare spesso e volentieri a centrocampo e i risultati sono stati eccezionali. Il centravanti ha subito servito a Singo un assist assolutamente da genio del centrocampo, mettendo la palla dove nessuno pensava arrivasse, ma soprattutto ha permesso al compagno di puntare a rete e di realizzare un gol bellissimo. [...]
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