Nicola si presenta: "Torino sfida speciale. Per la salvezza sarò un martello"

Presentato il neo tecnico: "Voglio lavoro, entusiasmo e determinazione, cambiamo subito rotta. Pochi 13 punti, i valori sono più alti. Belotti? Ok la generosità, ma deve andare nel verso giusto"
Nicola si presenta: "Torino sfida speciale. Per la salvezza sarò un martello"© LAPRESSE

TORINO - "Mi scuso se sono un po' rauco, ho già iniziato ad usare la voce. Questa è una sfida speciale per me e ci tengo per il blasone della storia del Torino deve rappresentare una costante: non voglio perdere tempo con le parole, ma agire subito sulle priorità per cambiare la rotta. Ma prima voglio mostrare il mio rispetto per Giampaolo, che saluto". Queste le prime parole di Davide Nicola da nuovo allenatore del Torino, nel giorno della sua presentazione ufficiale. Chiamato al posto di Giampaolo per salvare una Serie A che i granata, nella stagione 2005-06, raggiunsero proprio grazie al suo gol nella finale playoff con il Mantova. "Serve un gruppo con relazioni schiette, oltre al bisogno di stare bene tra noi e credere nel lavoro che facciamo. Quello che è stato non mi interessa, non c'ero e non spetta a me giudicare. Nel terzo allenamento di oggi ho lavorato sulle priorità: prima di tutto viene il gruppo, che è fondamentale, i risultati saranno una conseguenza. Non chiederò mai un risultato, ma una prestazione fatta di equilibrio, senza paura di sbagliare. Questi i miei due principi".

"Iniziato un percorso che ci deve portare alla salvezza"

Ancora Nicola: "Ho trovato una rosa e un ambiente disponibile, non mi interessa cosa si è detto prima, le idee voglio farmele da me. Chiaramente mi aspetto determinati comportamenti, solo questo ci aiuterà a raggiungere il nostro obiettivo. 13 punti in classifica sono pochi, i nostri valori sono migliori. Ora è iniziato un nuovo ciclo di 20 partite dove dovremo costruire un percorso che ci porterà alla salvezza. Il club ha ambizione, ma per fare un altro step serve essere coscienti". La storia di Nicola da allenatore del Torino comincerà già domani dalla gara di Benevento: "Ho chiesto determinati principi di gioco, non mi interessano gli errori perchè bisogna sbagliare per fare. Serviranno concentrazione e determinazione, sono convinto e credo in questi ragazzi. A loro ho detto di gestire le emozioni per raggiungere l'obiettivo: difficile rimanere equilibrati, ma bisogna andare avanti giorno dopo giorno". Su Belotti: "I miei principi li adatto in base alle caratteristiche dei giocatori, di richieste ne ho fatte poche, servono voglia ed entusiasmo. La generosità non è un aspetto negativo, ma con ordine deve andare nella giusta direzione. Andrea è un giocatore importante ed ho una eccellente opinione di Verdi e Zaza: lavoro per far coesistere i giocatori migliori". 

"Non sarò il salvatore della patria in tre giorni, ma un martello sì"

"Mi affiderò al gruppo, dove c'è gente esperta e gente più giovane, ognuno ha la sua importanza. Io come allenatore dovrò essere coerente nelle richieste e dimostrare che la mia idea non è solo convincente, ma anche redditizia. Ora abbiamo cominciato con un nuovo metodo, ma i collaboratori mi stanno dando una mano. Niente si costruisce in un giorno, ma per distruggere ci vuole meno di un secondo". Sul Benevento prossimo avversario: "È una partita importante e presenta diverse difficoltà, ma mi aspetto lo stesso grande entusiasmo che metto io. Tre giorni sono pochi per dare un'identità, ma mi aspetto che seguano gli obiettivi e il gruppo è cosciente del momento - ha spiegato Nicolama vuole ripartire per fare meglio, le qualità ci sono. Sono curioso di vedere questa prima partita, poi si vedrà cosa migliorare o aggiungere. Il tempo è poco e siamo a metà campionato, dobbiamo dimostrare di valere altre posizioni. Modulo? Parto da quello che conosco i ragazzi, devo dare poche certezze. Ho idee precise ma non le dirò a voi, le ho già date ai calciatori. Torino punto più alto della mia carriera? Ho grande entusiasmo e voglio dare una grande mano, ma non sarò il salvatore della patria in tre giorni, anche se le condizioni per fare bene ci sono. Sono un martello, desidero fortemente raggiungere l'obiettivo. Non so se sono un grande motivatore, ma so che ho grande motivazione in campo come nella vita e voglio trascinare gli altri. Sono stati tre giorni intensi per conoscerci e far capire che a me interessa il Toro. Chi ha i giusti atteggiamenti è nel gruppo".

"La prestazione prima del risultato"

"Prima del risultato viene la prestazione di squadra ed è quella che porta al risultato. Nelle partite ci sono più errori che cose fatte bene e si deve vivere bene lo sbaglio per far sempre meglio. Dobbiamo ragionare da squadra e se uno perde palla ce ne sono altri per evitare di subire gol. Recuperare Nkoulou? Mi preme la partita di domani, quella è il nostro futuro. Vedremo chi ci sarà e chi avrà e chi avrà possibilità di dimostrare ciò che ho chiesto. Per Nicolas vedremo nel tempo e parleremo dopo la partita, ma chi non ha gli atteggiamenti giusti è fuori dal gruppo. Per me conta solo quello, lo ripeto. I giovani? Alcuni stanno crescendo bene, siamo nelle condizioni di dare una possibilità a tutti nel tempo: si può essere importanti in 90 minuti, ma anche in 5". Sul mercato: "Sono qui da tre giorni e non ho fatto nessuna richiesta, significherebbe non credere in chi c'è. Prima la partita di domani, poi si vedrà" ha concluso il neo tecnico.

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