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TORINO - Provaci ancora Zaza. La crescita nel rendimento è leggera, nonché quasi inevitabile alla luce delle precedenti, negative stagioni disputate dal centravanti di Policoro in granata. Tuttavia qualcosa si muove: nella concentrazione, nella disponibilità a interpretare la fase difensiva, nella scelta della giocata. Le partite da 7 o più in pagella restano poche, per tornare all’eccellenza bisogna ad esempio ripiombare a Benevento, alla prima partita di Nicola sulla panchina del Toro. Campani in vantaggio di due reti, quindi rimontati proprio grazie a una doppietta dell’attaccante. Poteva essere l’alba di un periodo radioso, mentre il cielo sopra l’ex del Valencia è tornato a farsi perlomeno variabile.
Titolare col Genoa
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno una crescita c’è, ma è appunto ancora minima, rispetto alle credenziali con le quali Zaza si era presentato nel Toro. Tanto che lo stesso calciatore, a più riprese, aveva onestamente ammesso di essere il primo a non ritenersi soddisfatto, dal suo rendimento. Adesso però lo scenario è nuovamente mutato, e sulla panchina granata c’è un Nicola che della fiducia a chi sbaglia ha fatto un mantra (si pensi alla difesa di Sirigu post Atalanta). Anche contro il Genoa, infatti, Zaza avrà il suo posto da titolare in coppia con Belotti: certo una scelta anche dettata dall’indisponibilità di Sanabria (circa la negativizzazione del quale si resta in attesa di comunicazione ufficiale da parte della società, ma che comunque sia potrà semmai essere proposto contro il Cagliari). Nicola ha voluto il paraguaiano con il proposito di schierarlo titolare assieme al capitano, ma è palese che una nuova prova importante di Zaza, per di più in una gara decisiva come quella contro i rossoblù, non potrà che sortire l’effetto di mettere almeno in difficoltà Nicola, nelle prossime scelte.
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