Toro, striscia la protesta. Sirigu: "C'è frustazione"

Fuori dallo stadio sostegno alla squadra ma sempre più scritte di contestazione per Cairo e la sua società
Toro, striscia la protesta. Sirigu: "C'è frustazione"© Marco Canoniero

TORINO - l quinto pareggio consecutivo, il quarto su quattro gare della gestione Nicola, lascia a tutti una certezza: il Toro dovrà soffrire fino all’ultima goccia di sudore dell’ultima giornata di campionato. Una vittoria, contro una diretta concorrente per la salvezza come il Genoa (messo però in sicurezza da Ballardini), avrebbe potuto dare uno slancio emotivo diverso. Amen: era l’ultimo treno da prendere per sperare in un po’ di tranquillità, termine storicamente mai amico del destino granata. Ma la gara contro il Grifone, soprattutto per quanto accaduto prima e dopo, ha rimarcato una volta di più una frattura ora più che mai evidentissima.

Gli striscioni

La gente è dalla parte della squadra, ma la stessa gente non riconosce più il Toro. Per rendere esaustiva la cronaca è necessario partire dalla pletora di striscioni appesi dagli esponenti del tifo organizzato intorno al Grande Torino. Prima una carezza alla squadra dopo la reazione veemente di Bergamo: "Ma non resisto lontano da te", "Torino ti ama ancora" e "Il lockdown ci ha allontanato, i vostri pensieri ci avete affidato" sono un atto d’amore splendido. Più grande della classifica, al momento disastrosa. Più grande di un 2020 terrificante e di un 2021 non certo iniziato col piede giusto. La gente depone le armi, metaforicamente parlando: massimo sostegno ai giocatori, fiducia incondizionata a Nicola. Manca il gioco? Pazienza, non è questo il momento dei pizzi e dei merletti. La gente lo ha capito, ma guarda oltre: tutti sanno che salvare la categoria sarà un’impresa, a questo punto del percorso. E allora si naviga tutti insieme verso l’obiettivo. [...]

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