Toro senti Muzzi: "Fidatevi di Nicola e Sanabria"

L'intervista all'ex attaccante di Cagliari e Torino, compagno del tecnico nella squadra di De Biasi
Toro senti Muzzi: "Fidatevi di Nicola e Sanabria"© Getty Images

TORINO - Su Whatsapp ha la foto con la maglia del Cagliari a metà degli Anni 90 - dove e quando per sua stessa ammissione ha "vissuto le stagioni migliori della carriera" - ma Roberto Muzzi non ha mai dimenticato il Torino e le emozioni vissute con la maglia granata. In vista della sfida-salvezza di venerdì sera fra due squadre in cui ha giocato (e segnato) nella sua importante carriera, l'ex attaccante - al Toro dal 2005 al 2007, arrivato con la nuova gestione Cairo e subito protagonista della promozione dalla B alla A nel 2006, nella formazione in cui giocava anche l'attuale tecnico granata Davide Nicola - ha voluto dire la sua sulla sfida della Sardegna Arena ma non solo.

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Muzzi, sta seguendo il Toro del suo amico Davide Nicola?
«Lo seguo. Sicuramente da quando è arrivato Davide la squadra ha fatto vedere di avere quel “Cuore Toro” che lui ha sempre avuto, anche da giocatore».

È l’uomo giusto per salvarequesta squadra?
«Assolutamente si. È bravo, preparato e conosce il mondo Toro perfettamente. Sa quello che fa, Cairo ha fatto la scelta giusta perché Nicola conosce i giocatori e i tifosi e farà bene».

Nicola era già un allenatore da giocatore?
«Era allenatore in campo ma anche dentro lo spogliatoio. Faceva gruppo, aveva già la parlantina che ha adesso, ti entrava subito in testa e sapeva prenderti».

C’è un episodio in particolare che ricorda?
«Penso alla partita di andata dei play-off di serie B nel 2006, persa per 4-2 a Mantova. Davide era arrabbiato ma ci disse “State tranquilli che ribaltiamo il risultato e andiamo in serie A”. E così fu. Lui è stato sempre positivo, anche da giocatore».

Che ricordo conserva dell’esperienza in granata?
«Posso dire di avere un ricordo bellissimo. Non feci tanti gol però segnai la rete per andare in serie A. La sensazione che ti dà il mondo il mondo Toro la puoi vivere e capire solo quando indossi quella maglia. Rapporto eccezionale con i tifosi e con la piazza: loro mi hanno sempre rispettato e io ho fatto lo stesso con loro». [...]

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