Torino, torna l'incubo focolaio Covid

In un anno, 20 giocatori contagiati: nessun altro club di A ne ha avuti così tanti. Dei 3 portieri, solo Ujkani era già stato positivo
Torino, torna l'incubo focolaio Covid© www.imagephotoagency.it

L'incubo Covid torna a serpeggiare nello spogliatoio del Torino. Nella mattinata di ieri, infatti, è stata riscontrata la positività di Salvatore Sirigu, che ovviamente nel pomeriggio non ha preso parte alla ripresa degli allenamenti al Filadelfia. Una pessima notizia per i rischi legati alla salute dell'uomo molto prima che per le conseguenze sportive del calciatore, certo, ma non un fulmine a ciel sereno. L'estremo difensore granata, infatti, era monitorato con particolare attenzione fin dal rientro di giovedì scorso dagli impegni con la Nazionale, dato il focolaio che si è sviluppato nel gruppo squadra dell'Italia. Di cui facevano parte, oltre al portiere sardo, anche i compagni Belotti e Mandragora, che però a differenza sua tra maglie del Coronavirus erano già rimasti pizzicati in precedenza.

Sirigu in campo con la Juve

Sirigu è risultato negativo ai tamponi effettuati una volta tornato a Torino, tanto da scendere regolarmente in campo sabato pomeriggio nel derby contro la Juventus, ma – complici i tempi di incubazione del virus – in via precauzionale non aveva avuto contatti diretti con i compagni. Né nell'allenamento di venerdì al Filadelfia né durante il ritiro pre-gara, cui pur aveva preso parte. Soltanto in occasione della partita, insomma, aveva logicamente condiviso spogliatoio ed abbracci con giocatori e staff. Uno scenario che, alla luce dell'esito positivo riscontrato nella giornata di ieri, in via Arcivescovado confidano possa aver ridotto il rischio di contagi con i compagni di squadra. Con difensori, centrocampisti ed attaccanti, ma – venendo ad un discorso prettamente agonistico – soprattutto con i portieri, dato che ora Nicola dovrà gioco forza individuare un sostituto. Tra Milinkovic-Savic, che al Covid non è mai risultato positivo, ed Ujkani, che il suo turno con il virus l'aveva scontato lo scorso 19 novembre a sua volta al rientro dagli impegni internazionali con il Kosovo: un lasso di tempo, cinque mesi abbondanti, che riduce la possibilità di una ricaduta, ma certo non la esclude a priori.

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