Crisi Torino, Cairo e i 30 milioni di prestito

Perdite per 19 milioni, terzo rosso di fila nei conti societari. Le ragioni dell'ultimo peggioramento legate alla pandemia
Crisi Torino, Cairo e i 30 milioni di prestito© ANSA

TORINO - Terzo rosso di fila: non c’è due senza tre, ma in questo caso era davvero inevitabile con la crisi imperante legata alla pandemia, ormai perdurante in Italia da 15 mesi (e a 14 mesi fa risale lo stop dei campionati). E così cade anche uno dei grandi motivi di vanto di Cairo, non avere debiti di carattere “sportivo” con le banche. Per la prima volta da quando prese il Toro (2005), il patron granata ha infatti richiesto dei prestiti per “aiutare” il club: per un totale di 30 milioni, non certo pochi. E’ quanto emerge dall’analisi del nuovo bilancio del Torino, relativo all’anno solare 2020 (come da comodato fiscale utilizzato da Cairo): dunque comprendente l’ultimo semestre della scorsa stagione e il primo di quella attuale. Illuminante lo studio pubblicato ieri in tarda mattinata dal sito “Calcio e finanza”, uno dei media più informati e apprezzati nel settore, relativamente alle analisi economiche sul calcio internazionale e italiano in particolare.

Parla l'esperto

Ad aver passato al setaccio il bilancio del Toro è stato il giornalista Matteo Spaziante, esperto di finanza applicata al mondo del pallone, in passato più volte intervistato su queste colonne per discutere di conti granata. «Il Torino ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre con una perdita di 19 milioni, dopo il rosso di 13,9 milioni del bilancio precedente. In forte calo il valore della produzione: 80,5 milioni. Erano 96,3 nel 2019». Le spiegazioni fondamentali, ora: «Nel suo bilancio la società granata sottolinea che il decremento è spiegato dal calo dei ricavi da stadio per 5,6 milioni, dei diritti televisivi per 13,2 milioni, dei ricavi commerciali per 1,9 milioni e di altri ricavi per 1,6 milioni».

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