Torino, Ansaldi e il rinnovo: che cosa succede adesso

Non ci sono abbastanza partite per il prolungamento automatico: l’esterno argentino dovrà rinegoziare con il club granata
Torino, Ansaldi e il rinnovo: che cosa succede adesso© AG ALDO LIVERANI SAS

TORINO - È arrivato a Torino nell’agosto 2017 e immediatamente ha messo la spinta offensiva e una tecnica sopra la media a disposizione del gruppo. Anzi, probabilmente del lotto Ansaldi è quello con la qualità più alta. Una dote che in diversi giocatori si accompagna a una certa discontinuità, ma che invece l’argentino ha regalato con continuità. Tanto che dietro a Belotti (e in compagnia di Sirigu e Nkoulou, prima di questa stagione), appunto dal 2017 in avanti è risultato il giocatore con il rendimento più alto. Contro il Napoli si è preso una pausa come un po’ tutta la squadra, ma l’occasione più ghiotta se l’è comunque creata l’esterno (schierabile su entrambe le corsie, e all’occorrenza dirottabile a centrocampo): slalom tra le maglie azzurre e conclusione forte ma centrale e intercettata da Meret.

Ansaldi, 25 presenze che non bastano

Quella contro i campani è stata la 25esima presenza in questo campionato, per il laterale di Rosario. E 25 sono le gare che servono, o meglio sarebbero servite al giocatore per ottenere l'automatico rinnovo, che non scatterà e non potrà più scattare mancando sei partite - eventuale prova con la Lazio compresa - alla fine del campionato. A non essere soddisfatta è infatti la clausola relativa al minutaggio: 25 presenze sì, ma con almeno 45 minuti in campo. E invece in 10 di suddette 25 prove l’ex dell’Inter ha giocato per meno di tre quarti d’ora. Se quindi la società deciderà di proseguire per una stagione il rapporto, e questa fosse anche la volontà di Ansaldi (compirà 35 anni il 20 settembre), le parti dovranno trovarsi per sottoscrivere un nuovo contratto.

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