TORINO - C’è un Messias in Italia, a Crotone, ma c’è un Messias anche in Francia. E le analogie portano pure alle loro origini, a ragioni di sangue. Perché se il primo è un brasiliano a tutti gli effetti, il secondo lo è almeno per la metà: è nato in Svezia, d’accordo, ma da madre appunto brasiliana. Stiamo parlando di Niclas Eliasson Santana, 25 anni, gioiellino del Nimes. Però il vero paragone che conta, in questo caso, non è tanto geografico, quanto tecnico e tattico. Perché Eliasson è davvero assimilabile al talentuoso jolly offensivo del Crotone, per il quale Vagnati si sta muovendo da settimane (d’altra parte è considerato una prima scelta da Juric, in considerazione del raggio d’azione economico, ultracontrollato e limato, quindi limitato, che Cairo intende garantire, in attesa di vendite remunerative).
Messias-Toro, c'è il gradimento del giocatore
Ordunque, di Messias si conosce bene il succo della questione: il Torino ha incassato il gradimento del giocatore, il club granata è in pole nell’inseguimento al brasiliano (occhio però a possibili ritorni soprattutto della Fiorentina), il Crotone lo ha messo in vendita “per forza” dopo la retrocessione, però tra offerta e richiesta balla ancora un mare di differenze. I calabresi sono arrivati a far circolare richieste da 12 milioni, il Torino ragiona sulla metà più bonus e l’eventuale disponibilità a inserire nell’operazione Djidji (che però non vuole scendere in B, anche se fino a poche settimane fa giocava proprio a Crotone, in prestito). Figuriamoci, dunque: un braccio di ferro che perdura da giorni e giorni. Si accettano scommesse sulla durata finale del duello. E sempre col rischio, per il Torino, che all’improvviso spunti un altro club determinato a offrire di più e capace anche di chiudere in fretta l’operazione.