© Marco Canoniero
TORINO - Venghino, siore e siori! Avanti con i tamponi, dopo 2 anni di tamponamenti: e con una macchina sgangherata arrestatasi sempre sul ciglio del burrone. Parola che, non a caso, inizia con la B. Due campionati di incidenti, ordunque, per arrivare, oggi, alle prime visite mediche: c’è tantissimo da curare, in effetti. Seppur senza un vero raduno collettivo e comunque lontano dal Fila, «prenderà ufficialmente il via la stagione 2021-2022 del Torino Football Club»: se lo scrive anche lo stesso club sul sito, c’è da crederci davvero. La data del battesimo è senza dubbio quella odierna, anche se si tratta di una cerimonia riservata e con gli ospiti che si presenteranno alla spicciolata (e manco tutti: vedi i nazionali, che godranno di vacanze post-datate con convocazioni snocciolate a seconda dei casi tra la seconda metà di luglio e fine mese). Ma ci sarà Juric. C’è Ivan, da oggi. Sotto contratto triennale dal 1° luglio, ma soltanto ora operativo anche carnalmente (ne conosciamo il carattere) attorno alla rosa.
Ivan osserva, poi sentenzia
E da domani direttore d’orchestra di una prima sgambatura al Fila: con urla allegate, man mano che il gioco si farà duro negli allenamenti. Finora Juric si è gustato in tutti i sensi le telefonate con Cairo, Vagnati e una serie di giocatori: Belotti compreso, dal quale deve ancora apprendere con certezza i sensi e l’entità delle motivazioni rimastegli. Con Sirigu già silurato a priori, a noi (tanto per dirlo subito chiaramente) piacerebbe eccome immaginare una resurrezione sì con Juric, ma anche col Gallo: per cosa significa in campo e per i tifosi. Intanto, adesso, il tecnico dovrà godersi Zaza, non Belotti. E Verdi. E Falque. E Djidji. E il tandem Milinkovic-Berisha. E Linetty, quando si presenterà: come Rodriguez.
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