Juric: "Belotti deve dirmi se è il mio capitano"

Parole sinistre sul futuro del Gallo. Il tecnico si allinea ai dubbi di Cairo sulle motivazioni dell'attaccante: "Ma se vorrà venire in battaglia con me..."
Juric: "Belotti deve dirmi se è il mio capitano"© LAPRESSE

TORINO - E Belotti? Juric ha subito indicato la presenza di uno zoccolo duro, qualche nome lo ha pure fatto, ma oltre ovviamente a Sirigu, già fuori gioco per decisione societaria a monte, non ha citato Belotti. E quando un uditorio stupito gli ha subito chiesto conto del Gallo, di conseguenza, lui ne ha sì tessuto le lodi, ma rimarcando pure come gli ultimi suoi 6 mesi nel Toro - al netto evidentemente dell’attenuante Covid - non gli siano affatto piaciuti. Con annessa l’esigenza di ascoltarne e capirne per bene le motivazioni reali, quando i due si incontreranno, dopo i colloqui telefonici delle scorse settimane: presumibilmente verso la fine del mese, dopo le vacanze post datate del Gallo, a Europeo concluso.

L'interrogativo Belotti

Va detto che i segnali sono sinistri, dunque. Cosa abbiamo percepito? Che Juric ha parecchi dubbi sul fatto che Belotti abbia voglia di restare. E di restare con la testa giusta, soprattutto: lo si è compreso, la sensazione netta è stata questa, le sue parole hanno anche eliminato i possibili equivoci. (...) Cairo (e Vagnati) non hanno rinnovato il contratto a Belotti, in scadenza già nel ’22. Non sono riusciti in nessun modo a convincerlo a sedersi al tavolo. In assenza di prolungamento, o Cairo venderà Belotti nelle prossime settimane, e un bel pacchetto di milioni se li porterà a casa, o non prenderà neanche una lira, o meglio un euro, tra 12 mesi. Non c’è altro da aggiungere: il lettore non ha bisogno di nostre interpretazioni.

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