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TORINO - Ivan Juric è il top player del Toro. Del resto Urbano Cairo ha investito molto sia sotto l’aspetto finanziario sia sotto quello della caparbietà per portarlo in granata. Non era facile, alla fine l’ha convinto. Perché Cairo voleva a tutti i costi l’allievo di Gasperini. Tre anni di contratto a due milioni a stagione più bonus che prevedono, nel tempo, anche la partecipazione ad una Coppa europea. E da quel che sta facendo vedere sul campo questa grande considerazione la merita tutta. Gli occhi dei tifosi sono sempre rivolti al suo lavoro. Quello che fa, che dice, come si comporta: sempre impeccabile in ogni circostanza. Ed è sempre l’ultimo a lasciare il terreno di gioco. (...) E tra pochi giorni sarà sempre “martellante” al Filadelfia. Vuole portare il Toro in alto e in due anni raggiungere l’Europa. C’è scritto anche nel suo contratto sotto forma di bonus. Non molla niente, neppure l’osso che spolpa sino alla fine.
L'aria di soddisfazione che aleggia al Filadelfia
Ai giocatori chiede il massimo e dà il massimo. Anche di più. Esempi? Tanti: «Bravo Gleison, non l'hai fatto girare» rivolto al brasiliano in allenamento. E poi ancora. Ce n’è per tutti, l’importante è che ci sia l’impegno e la voglia di far bene. «Cristian tu andrai avanti a giocare per altri quattro anni, non uno» rivolto ad Ansaldi al termine della seduta atletica. Ed è un aspetto che Juric considera molto fondamentale. «La voce è importante, poche parole ma giuste». E poi ancora: «Se non fate gol diventa tutto inutile», riferito ai giocatori che non concludono in porta con decisione. Schiaccia al massimo. Tutto Juric, dunque. Il tecnico croato sta portando schemi e autostima all’interno di un gruppo che sino a poco tempo fa era in stato confusionale. (...) E adesso aspetta l’amichevole di Rennes per capire se i suoi ragazzi, contro un avversario tosto, hanno capito i suoi insegnamenti. Se sì ci sarà da divertirsi...
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