Toro, sorpresa Chiquinho: si tratta col Benfica

Ritorno di fiamma per il trequartista portoghese: si parla di prestito e diritto di riscatto a 7 milioni. È un pallino di Vagnati
Toro, sorpresa Chiquinho: si tratta col Benfica© EPA

TORINO - Manuale del buon direttore sportivo alla corte di Cairo, Anno Domini 2021 (ma anche 2020). Regola numero 1: “Trattare dieci giocatori per sperare di prenderne uno, senza sapere con certezza chi sarà quell’uno”. Regola numero 2: “Prima di tutto, sfoltire l’organico, vendere, incassare. Soltanto dopo applicare fino in fondo la regola numero uno”. Regola numero 3: “Tranquillizzare l’allenatore di riferimento sulla bontà delle promesse formulate a suo tempo per convincerlo, facendogli capire che gli scenari, poi, si sono inaspettatamente complicati”. Regola numero 4, l’unica sottolineata: “Non avere fretta di aprire il portafoglio, una volta che il nuovo allenatore ha accettato di firmare il suo contratto”. Vogliamo riderci un po’ sopra? Signore e signori, ecco a voi la missione di Davide Vagnati. Che il ds, va detto, interpreta alla lettera da quando è arrivato, forte del suo ingaggio da 650 mila euro netti a stagione.

Chiquinho è una scommessa: i rapporti con il Benfica sono buoni

[...] Adesso l’ultima novità porta la faccia di Chiquinho del Benfica, l’eterno ritorno di Vagnati sulla trequarti, un suo pallino, un suo obiettivo a mo’ di torrente carsico, quasi un motivo di principio, un po’ come era stato a suo tempo Vojvoda. Ma di sicuro Chiquinho è assai più dotato tecnicamente rispetto al terzino kosovaro. Cominciamo col dire che, ovviamente, ricopre tutto un altro ruolo. Trequartista, all’occorrenza anche seconda punta. Ha 26 anni, un buon dribbling, discreta visione di gioco, un delicato piede destro. È una scommessa che potrebbe anche avere un senso, a determinate condizioni economiche, se inserita in una realtà senza ansie da prestazione: i dubbi già solo sull’ambientamento sono inevitabili. Vagnati lo tratta da almeno un anno. Il primo assalto significativo provò a darlo lo scorso gennaio, quando però poi Giampaolo fu silurato e venne preso al suo posto Nicola. Non poteva avere un senso mirato a metà luglio, quando intanto stava materializzandosi progressivamente l’affare Meité, ceduto dal Torino proprio al Benfica per 6 milioni: giacché all’epoca i portoghesi chiedevano tra 9 e 10 milioni e spingevano ancora per una cessione immediata, o al massimo per un prestito con riscatto obbligatorio. Un’esagerazione, per un giocatore che il Benfica aveva messo sul mercato dopo una stagione non esattamente di primo piano: 18 comparsate e 2 gol in campionato, rispettivamente 27 e 4 (più un assist) se si considerano anche le Coppe. I rapporti tra i club sono buoni. L’operazione Meité li ha persino lubrificati.

Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...