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TORINO - È arrivata la risposta di Cairo a Juric. In ritardo ma è comunque arrivata: forte e chiara, ma composta come quella del pur insofferente (fino a qualche giorno fa) croato. Dal Festival della Tv e dei Nuovi Media di Dogliani, nel Cuneese, il presidente granata ha mandato alcuni messaggi al suo allenatore. Senza polemica né apparente rancore. «Penso che Juric sia bravo, molto bravo. Lo ha dimostrato nel Verona dove ha lanciato dei giovani che hanno avuto successo. Per sua stessa ammissione al sottoscritto ha sempre ottenuto ottimi risultati con una rosa striminzita. Ma non solo a Verona, pure a Crotone i risultati sono stati buoni».
I toni esplici di Juric che sono piaciuti a Cairo
Anche quando lo portano a commentare le dichiarazioni di Juric che hanno creato un controcircuito mediatico. «Ha voluto dare la sua opinione e io la rispetto, come del resto rispetto tutte le opinioni. La tengo, anzi l’ho tenuta in considerazione. L’ho portato al Toro facendo un investimento che è tutt’altro da austerity perché è costato una cifra che non è piccola come è giusto che sia, visto che è bravo» (...) Cairo in ogni caso fa sapere di avere apprezzato i toni espliciti di Juric. «Quello che chiede l’allenatore tutti lo devono sapere, non deve essere un segreto. Sempre meglio parlarsi con franchezza, in privato come in pubblico. Ecco il motivo per cui non ho avuto problemi a sentire quello che ha detto perché si è proposto in maniera educata e composta. Tutte cose che del resto sapevo: perciò mi ero già mosso per prendere i giocatori che voleva e che aveva piacere di allenare: Praet e Brekalo. Oltre a questi due è arrivato pure un giovane interessante come Zima. Chiaro che avrei voluto completare la squadra prima e non l’ultimo giorno». Dopodiché: «Adesso tocca a lui lavorare e dimostrare che possiamo raggiungere risultati, facendo un’annata diversa dalle ultime due». (...)