Torino, Chiambretti: "Bisogna dare a Cairo ciò che è di Cairo"

Il conduttore tv criticato dai tifosi granata: "A volte sbagliando, ma ha speso soldi per questa squadra: sono un osservatore obiettivo"
Torino, Chiambretti: "Bisogna dare a Cairo ciò che è di Cairo"© LAPRESSE

TORINO - Riparte il campionato e ripartono i programmi tv sul calcio. Tiki-Taka - La Repubblica del Pallone avrà ancora al timone Piero Chiambretti, sostenitore granata che ha avuto qualche attrito con i suoi colleghi tifosi: "Alcuni - ricorda il conduttore durante il suo intervento a Radio Marte - mi hanno attaccato perché sostengono che io sia difensore di Cairo ma sono un osservatore obiettivo. La società non ha vinto dei trofei ma non si può neanche dire che non compri i giocatori. Poi magari i calciatori non rendono ma ha comprato gente per 25 milioni. Purtroppo sulla carta erano tutti forti e non si sono rivelati all'altezza, gente che ha militato in grandi squadre o Nazionali. Va dato a Cairo quel che è di Cairo. Da una parte le critiche per la gestione di alcuni passaggi, però se i giocatori in campo non rendono la colpa non è di Cairo". Al di là del Torino, Chiambretti darà spazio nella sua trasmissione a tutte le altre 19 squadre della Serie A, tornata ad essere un campionato multicolore e non solo... bianconero: "Il campionato è solo all'inizio - continua Chiambretti - ci sono tante squadre e qualcuna si potrebbe attardare. Interessante se il campionato ci darà tanti spunti, più di quanti ce ne fossero quando era tutto in mano alla Juventus. Inter? L'arrivo di Inzaghi, allenatore giovane, oltre che di giocatori come Dzeko e Correa, significa puntare finalmente su una politica più giovane di gestione economica e di organizzazione. L'Inter è ancora una favorita per il tricolore. Sulla carta il campionato può darci delle sorprese, al di là degli outsider. L'arrivo di tanti allenatori di esperienza su tante panchine importanti danno al campionato una curiosità dialettica. Io credo che sarà comunque un campionato a quattro o cinque squadre ma ora è troppo presto per dirlo. Ci si è arricchiti di tanti giovani di talenti e di tanti allenatori che potranno migliorare il gioco delle loro squadre".

"Napoli forte e divertente"

Intercettato dalla radio napoletana, il conduttore non si è sottratto alle domande sui partenopei: "Spalletti voleva rimanere con questa squadra? A De Laurentiis - afferma - la cosa sarà piaciutata tanto, ai tifosi meno. Gattuso è stato un vero gladiatore nelle passate edizioni del campionato ma Spalletti ha esperienza, l'ambiente è decisivo per un allenatore e il suo entusiasmo. Mi sembra che il feeling ci sia, come ci fu quello con Mazzarri e Sarri. Molte volte invece, come accaduto con Ancelotti o altri, gli allenatori non hanno legato con piazza e presidente. Speriamo che il carattere di Aurelio e di Spalletti vada sempre d'accordo. Sicuramente - conclude Chiambretti - il Napoli ha dimostrato di avere una squadra forte, oltre che un gioco già divertente l'anno scorso e ora anche di più". A pochi giorni dal ritorno davanti alle telecamente, Chiambretti non nasconde un pizzico di emozione: "Se non fossi emozionato - afferma - dovrei smettere. Penso valga per tutti: ogni volta è la prima volta. Se non ci sono emozioni, brivido, paura di poter fallire vorrebbe dire che probabilmente è finito il ciclo. Io non ho intenzione di smettere, mi trovo a tre o quattro giorni dal programma esattamente come 30 anni fa al primo programma. Che il pubblico sia rappresentato da 100 persone o 100 milioni non viene meno il rispetto. Ho fatto trasmissioni per pochissimi e l'impegno e il lavoro erano uguali"

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