I due primi posti del Toro

Il miglior difensore di tutta la Serie A? Bremer. Il portiere meno impegnato? Milinkovic-Savic
Bremer© Marco Canoniero

Dare i numeri è una buona cosa, di questi tempi. Tutta un’altra genia aritmetica, in croato. E due dati più di tutti colpiscono l’attenzione, se si va a scavare tra le statistiche ufficiali della Lega di Serie A. Toro primo in due classifiche speciali, che fanno rima tra di loro. E’ la logica dei numeri primi, vien da dire. Con un paradosso che non è un paradosso, anche se tale può sembrare: più il baricentro della squadra è lontano dalla porta di Milinkovic-Savic e più il portiere granata è protetto. Merito innanzi tutto del pressing alto tarato da Juric tra mediana e centrocampo avversario: il Torino si sbilancia in avanti senza sbilanciarsi dietro. E’ la traduzione calcistica del pendolo di Foucault, suonato con la fisarmonica di Ivan. «Appena perdiamo palla, l’avversario si deve trovare qualcuno di noi subito contro. La mia idea di gioco tende ad andare in questa direzione: ricercare il controllo della partita e muovere bene la palla. Stare allo stesso molto larghi e molto corti ti permette di correre meno, ma con maggiore velocità: pochi metri magari, ma più esplosivi». Juric dettava queste riflessioni più di un lustro fa, ormai. Volete sapere qual è il portiere di tutta la Serie A che dopo 11 giornate di campionato ha dovuto compiere meno parate? Proprio lui, Vanja Milinkovic-Savic: appena 19. [...]

E poi Bremer, ovvero il difensore di tutta la Serie A che ha recuperato più palloni: 122 (il doriano Colley è in seconda piazza con 113). Il brasiliano ha anche giocato soltanto 10 partite, non tutte e 11, eppure brilla lo stesso al comando di questa classifica anche quanto ai numeri assoluti. Che, nel suo caso, significano una media di 12 palloni recuperati a presenza in campo. Il suo rendimento rappresenta la perla della fase difensiva, ma anche un pilastro (o un pilone, se preferite) di un modulo paradossalmente ultradifensivo, proprio perché è votato al pressing alto offensivo. Squadra raccolta ed esplosiva a fisarmonica, raddoppi continui, ferocia nell’aggressione dell’avversario e cura maniacale degli schemi difensivi attorno a un difensore, il brasiliano, che stupisce progressivamente per fiuto e pulizia nell’anticipo, potenza nel tackle e imperio nel gioco aereo. Il Toro primo assoluto in due classifiche della Serie A: pazzesco davvero. Ossigeno puro, dopo i gas di scarico (i record negativi in sequenza) dell’ultimo biennio.

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