"Kone? È nato pronto": parla l'agente

Intervista a Paolo Paloni, procuratore e amico del giovane ivoriano del Toro: "La fuga in Italia per scappare dalla miseria"
Kone (Torino - Costa D'Avorio)© Marco Canoniero

TORINO - C'è una frase che riassume presente e futuro di Ben Lhassine Kone: «E' nato pronto». Parole di Paolo Paloni, il suo procuratore, ma non c'è nessun riferimento a proposito di una possibile prima volta da titolare in granata contro lo Spezia (in sostituzione dello squalificato Pobega). Lo dice perché la storia personale del centrocampista ivoriano classe 2000 del Toro non è come tutte le altre. Si può parlare di favola, ma solo per il lieto fine che ha avuto, visto che la strada del ragazzo verso la felicità è stata lunga e travagliata. In Italia, infatti, è arrivato a Natale del 2015 dalla Costa d'Avorio: lo attendeva la mamma Mariam, che due anni prima era sbarcata a Roma per scappare dalla miseria del suo paese. In compagnia di Kone anche la sorellina Noura: cercavano una nuova vita e l'hanno trovata. Anche grazie alla forza dirompente del calcio: prima il Certosa, che lo ha soltanto fatto allenare senza tesserarlo, poi la Vigor Perconti, il meglio del calcio dilettantistico laziale. Vince lo Scudetto Allievi e finisce nel mirino di Paloni, procuratore chiamato da mamma Mariam per seguire un figlio ancora troppo fragile per poter gestire la propria vita calcistica senza una guida. 

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