Toro: Juric, porta la squadra al museo. L'emozione servirà

Duemila cimeli, 650 metri quadri di sale: la storia del club granata in una villa del Seicento. Per i giocatori potrebbe essere un'occasione per caricarsi
Toro: Juric, porta la squadra al museo. L'emozione servirà© LaPresse

TORINO - In 16 anni di presidenza, Cairo lo ha visitato una volta sola, il 17 dicembre 2010. La squadra, due. Una prima volta il 3 dicembre di quello stesso anno, cioè il giorno del compleanno del Toro. Con Lerda allenatore. E con afflato anche da tifoso, oltreché da ex giocatore cresciuto granata. La seconda volta, che fu anche l’ultima in cui una prima squadra cairota mise piede nel Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, con Ventura: l’anno dopo. E poi? Il nulla: un buco nero. O meglio: una non concepibile rimozione della memoria, una controproducente e ingiustificabile mancanza davanti alla storia del Torino e alla sensibilità dei tifosi. Unica eccezione, per un breve periodo di tempo, la Primavera: ma sempre e solo per la vocazione del tecnico in carica. [...]

Tra giornali, fotografie, palloni e divise storiche

[...] Dobbiamo elencare tutti i più grandi ex giocatori del Toro che si sono persino commossi, dentro a quello scrigno meraviglioso? Diciamo simbolicamente Tomà, scampato a Superga, e Pulici, per citare tutti. E naturalmente si contano a migliaia i tifosi (non solo del Toro) entrati in quella splendida villa affrescata del Seicento, anno dopo anno. Due piani, 650 metri quadrati di superficie espositiva. Duemila cimeli esposti, dalla fondazione (1906) in poi. Documenti e fotografie di 100 e più anni fa, giornali dell’epoca, divise, scarpe e palloni degli Anni 20, 30, del Grande Torino e dei decenni successivi, la celebre Balilla di Meroni, Ferrini, il colbacco di Giagnoni, il vestito dello scudetto di Pianelli, le maglie dei campioni d’Italia del ‘76 e del ciclo garibaldino del Mondo. La scarpiera del Fila, le valigie trovate tra i rottami a Superga. E da un anno anche la Coppa Italia 1943 del Grande Torino, riscoperta dopo decenni di misteri da Tuttosport, salvata e ora esposta al Museo. [...] Caro Ivan: per come la conosciamo, per la sua sensibilità e intelligenza, per l’attaccamento granata che dimostra, per come la stimiamo, crediamo di non dover dirle altro. Ci permettiamo, col cuore, di passarle la palla.

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