Toro rabbioso, Bologna schiantato! Sarebbe potuta finire anche 4 a 0

Imperiosa e brillante prova dei granata, capaci di creare una decina di occasioni da rete. A segno Sanabria, poi l’autorete di Soumaoro e il rigore (molto dubbio) di Orsolini. Rossoblù spenti e fragili
Toro rabbioso, Bologna schiantato! Sarebbe potuta finire anche 4 a 0© ANSA

TORINO - Vince il Toro con merito, grandissimo merito: se fosse finita con un largo vantaggio per i granata nessuno avrebbe avuto niente da dire. Vogliamo contare le occasioni totali da gol? Le reti mangiate? La traversa di Sanabria? I ripetuti miracoli di Skorupski? Eppure: solo 2 a 1, contro il Bologna. Un Bologna spento, dimesso, assai poco ispirato, fragile a centrocampo e spuntato davanti, indebolito ulteriormente dall’assenza in mediana di Dominguez, squalificato. Al contrario abbiamo visto un Toro in crescendo rossiniano per tre quarti di partita, capace di produrre azioni su azioni, rabbioso nella doppia fase, impetuoso sovente, razionale quasi sempre. Conta la vittoria, al di là del numero dei gol: dopo i rimpianti giganteschi accumulati contro Empoli e Cagliari, questi 3 punti sono pesantissimi, fondamentali per l’autostima dello spogliatoio e pure per Juric, dopo lo sfogo critico della vigilia, con imputata la società. Il dettaglio dei gol: al 24’ del primo tempo Sanabria, allo stesso minuto della ripresa l’autorete di Soumaoro, infine il rigore (regalato? Così è parso) di Orsolini al 34’.        

Le scelte

Si comincia. Soriano abbassato a centrocampo al posto di Dominguez squalificato, per il Bologna. Con Arnautovic recuperato, pivot: assistito da Barrow e Skov Olsen. Per il Toro, come da attese, Praet e con Pjaca dietro a Sanabria. Si parte dunque, e il prendersi le misure senza sbilanciamenti è il primo ordine delle due panchine. Ma verso il quarto d’ora, dopo che Lukic aveva già impensierito con un tiro da fuori Skorupski, i granata cominciano a crescere progressivamente. Tanto che alla fine del primo tempo avremo contato non solo un gol per il Toro (di Sanabria al 24’, bravo a bruciare in fuga Medel e Theate e a infilare il portiere rossoblù in uscita), ma anche altre 3 o 4 chiare occasioni da rete per la squadra di Juric. 

Sanabria, anche una traversa

L’episodio più appariscente? Una traversa ancora di Sanabria giusto al 45’. Ma in precedenza avevamo conteggiato una punizione insidiosa di Lukic, una botta di Singo e un successivo gran pericolo in mischia, una sventola di Rodriguez deviata da Medel e parata a fatica con un colpo di reni da Skorupski e ancora un mezzo miracolo del portiere del Bologna (incursione di Pobega, autorete “tentato” da Soumaoro e salvataggio in extremis di piede del polacco). E il Bologna? A dir tanto, due tiri telefonati di Barrow e Soriano.   

La chiave principale

La chiave principale del primo tempo va ricercata nel diverso atteggiamento caratteriale (acuminato, offensivo e feroce: i granata; molle, attendista e disordinato: i rossoblù), che si riflette nella montagna di palloni persi dal Bologna in uscita e, al contrario, nell’alto numero di ripartenze create da Lukic e Pobega, in particolare (lo stesso gol di Sanabria era nato da una palla soffiata a Skov Olsen dal serbo, poi bravissimo a lanciare il paraguaiano). Propositivo ma non sempre efficace Singo, come Pjaca. Al contrario, è risultata in crescendo la prova di Praet nel certosino lavoro dei palloni sulla trequarti e nella creazione di fraseggi insidiosi. Il buio, invece, tra il bolognesi.

Bremer ko e gol mangiati dal Toro

Ripresa. Un problema fisico con entità da valutare a freddo (contusione) obbliga Juric a sostituire Bremer con Buongiorno. Strigliata di Mihajlovic nell’intervallo: facile da immaginarsi. Ma con pochi effetti. Perché, almeno inizialmente, cambia poco il leit motiv dell’incontro. Con i granata ancora vicini al raddoppio con Sanabria: un colpo di testa parato, ma soprattutto l’occasione del 9’. Lanciato da Praet, splendidamente, solo davanti a Skorupski, l’attaccante tergiversa troppo, invece di tirare cerca di scartare il portiere, sbaglia e il polacco con una mano gli soffia il pallone tra i piedi. Un gol divorato, c’è poco da aggiungere. E il successivo tiro a giro di Hickey, di poco a lato, ne è l’ulteriore contraltare. E al 17’? Lukic per Zima, passaggio illuminante, il difensore a tu per tu col portiere, tiretto, parata: da non crederci. E al 20’? Botta di Praet, rimpallo, tiro al volo dell’onnipresente Sanabria e palla che esce di un millimetro. E’ quasi furioso, il Toro, nel suo cercare il raddoppio, dopo le ultime fregature rimediate contro Empoli e Cagliari.      

Eccolo, il 2-0! Con Lukic super

A furia di attaccare senza pausa, il Toro passa. Di nuovo al 24’: altra penetrazione splendida di un Lukic mai così lucido e acuminato, servizio basso dal fondo dell’area, Pobega tira al volo (fuori), deviazione involontaria di Soumaoro a terra e inutile tentativo in extremis di Skorupski: autorete. 

Ma l'arbitro? E il Var?

Nella girandola dei cambi, il Bologna rimette in piedi la partita improvvisamente soltanto grazie alla gentile collaborazione dell’arbitro Dionisi (e del Var, che inspiegabilmente non interviene). Svanberg lancia Sansone, anche nei replay in tv il bolognese dà la sensazione netta di tuffarsi già alla vista di Milinkovic-Savic in uscita e Dionisi fischia un rigore a dir poco sconcertante. Trasformazione al 34’ di Orsolini. E poco dopo? Un rigore totalmente ignorato dall’arbitro e ancora anche dal Var per un fallo su Pjaca: ingiustizia doppia, insomma. I granata riescono comunque a controllare, pur soffrendo un briciolo (parate agevoli di Milinkovic su conclusioni di Orsolini e, al 93’, di Hickey), comunque sfiorando anche la terza rete (altra paratona di Skorupski su tocco da due passi di Zaza, al volo su cross di Vojvoda). Poi la fine. Sarebbe potuta terminare anche 3 o 4 a 0. Restano i 3 punti intonsi, comunque. Enormi per i granata, in questa delicata fase stagionale. 

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