Toro, Milinkovic ritorna favorito su Berisha. Le ragioni? Almeno quattro

Verso Salerno: pesano l’errore dell’albanese col Genoa, il valore patrimoniale di Vanja, la buona prova nella Serbia e la gerarchia
Toro, Milinkovic ritorna favorito su Berisha. Le ragioni? Almeno quattro

TORINO - Etrit o Vanja? Berisha o Milinkovic-Savic titolare sabato sera a Salerno per la ripresa del campionato? Possiamo avanzare il nome del serbo, in serbo nella rosa. In attesa però, come è ovvio, che Juric torni a vedere entrambi al Filadelfia, tastandone e testandone umori e ardori: cominciando naturalmente dalla condizione psicofisica e da un’auspicata efficienza tra i pali negli allenamenti che rimarranno prima del trasferimento in Campania, una volta concluso il loro girovagare in Nazionale. Ordunque, a ieri sera, le cose stavano così: Milinkovic-Savic, sotto alcuni aspetti a sorpresa, di nuovo davanti a Berisha, nelle gerarchie potenziali in vista della partita contro la Salernitana. Fermo restando, per l’appunto, il sempre immanente ballottaggio in essere, aspettando che il tecnico croato torni ad averli di fronte, così da poter chiarire dubbi e inghippi, pro e contro. Ricordiamo le sue parole post sconfitta contro il Genoa. Copiamo e incolliamo: «Milinkovic-Savic ha fatto bene nella prima parte del campionato, ma poi ha commesso errori e perso sicurezza. Berisha ha fatto bene per due partite, ma nella terza a Genova… Adesso, così, diventa anche difficile giudicare. Però ora c’è la sosta: e avrò tempo per pensare a chi giocherà alla ripresa del campionato». Appunto.

Le quattro ragioni

Ci sono almeno quattro ragioni dietro al possibile controsorpasso di Vanja su Etrit. Il primo lo ha evocato lo stesso Juric pubblicamente una decina di giorni fa. Il succo: d’accordo, Berisha aveva fatto normalmente bene a Bologna e benissimo contro l’Inter, ma a Marassi la sconfitta è stata anche causa sua. L’errore nel tuffo e nella deviazione addosso a Izzo di un cross di Frendrup, con allegato il pallone spinto in porta da Portanova, ha fatto cadere il gelo attorno all’albanese. Che, non si dimentichi mai, a Torino era arrivato con l’etichetta del paracadute, del salvagente: preso in un secondo tempo dalla Spal, dopo che Juric aveva sottolineato (eufemismo) a Cairo e Vagnati l’ampiezza dei rischi connessi al lancio forzato, su suggerimento societario, del serbo da titolare. Che era reduce, come ben si sa, da 4 stagioni vissute sempre e solo ai margini: a Ferrara come ad Ascoli, nello Standard Liegi come a Torino. Eppure: colpo di scena e rinnovo sino al 2024 del contratto in scadenza lo scorso 30 giugno. Mah.

Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...