Toro: Belotti, preferisci la Fiorentina?

Non solo Atalanta, Napoli e Roma. Piatek non verrà riscattato e Cabral segna poco: Commisso ci riprova. Il Gallo ora non ha molte alternative allettanti, ma deve superare le remore verso Cairo
Toro: Belotti, preferisci la Fiorentina?© Marco Canoniero

TORINO - Cairo sfoglia la margherita, Belotti la Viola. Per prima cosa, la notizia. La Fiorentina si è (re)iscritta al club del Gallo. Non il Gallo Nero del del Chianti: il pennuto granata. E così si apre un nuovo scenario per il centravanti del Toro: pasta di capitano in scadenza, con tutti i suoi dubbi nel tubetto (copia e incolla dal vocabolario: disillusione, improvviso e spiacevole contatto con una realtà diversa da quella immaginata; dinamiche non nuove alla corte di Cairo). Ultimo ipse dixit, Juric giorni fa: «Il prossimo anno mi piacerebbe averlo ancora con me. Andrea è un ragazzo esemplare, è forte, è un top. A fine campionato valuterà ciò che sarà meglio per lui, come da patti di inizio stagione. Comunque per ora non si è promesso a nessuno». Cairo non era riuscito a fargli rinnovare il contratto a tempo debito. Dal Torino in autunno erano poi fuoriuscite indiscrezioni su offerte rialzate sino a 3,6 milioni netti a stagione per 4 anni, comprensivi anche di un milione secco alla firma a mo’ di premio. Niente: un muro. Il succo del Gallo, con la moglie Giorgia al fianco, per scelta legittima onnipresente nelle chiacchierate: non è solo è un mero fatto di soldi.

Belotti: non solo Atalanta, Napoli e Roma

Conto alla rovescia, a 7 partite dalla fine. Belotti arriva da 2 anni da incubo per il Toro (con la B negli occhi), da un Europeo per lui modestissimo al di là del trionfo (e ora dall’eliminazione mondiale anch’essa da panchinaro fisso), nonché da una stagione, l’attuale, carica di partite saltate per due brutti infortuni (17 presenze) e leggera di gol (5). Da anni non esibisce più l’appeal del 2017, 26 pere in A, con l’Atletico Madrid e il Milan a contenderselo. Il Diavolo si è defilato, man mano: e anche adesso che ha un Ibra malmesso e pensionando, ha già prenotato Origi. L’Inter, con Lautaro in bilico (toh: l’Atletico di Simeone), ragiona su centravanti di ben altro impatto mediatico, presentabili in pompa magna, capaci di dare garanzie di alto livello e reduci da stagioni in crescendo. La Juve, sullo sfondo, ha per ovvi motivi remore ancor maggiori a pensare al Gallo come a una possibile riserva “presentabile”. C’è il Napoli, questo sì: che già da tempo lo annusa, è vero, ma sempre e solo quale panchinaro alternativo a Osimhen. Pro memoria: risulta che, fino a prova contraria, un trasferimento a Napoli non intrigherebbe granché la famiglia. Quindi, la Roma: per Mourinho lo si trattò già a giugno, ma Cairo pretendeva più di 15 milioni.

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