Toro, con Radonjic si vola. Velocità e concretezza: ha già conquistato tutti

La stagione del riscatto dopo il flop con il Benfica è iniziata benissimo
Toro, con Radonjic si vola. Velocità e concretezza: ha già conquistato tutti© Manuela Viganti/Agenzia Aldo Liverani sas

TORINO - l nuovo Torino ha una sorpresa in serbo. E no, non si tratta di Lukic: fascia di capitano al braccio e leader a tutto campo, lui è già una certezza. Fuochino, però. Perché il numero 10 granata del connazionale Nemanja Radonjic è amico fin dall'infanzia e, nel mese di giugno, ha giocato un ruolo prezioso nell'indirizzarlo sotto la Mole. Eccola, allora, la vera sorpresa di questi primi scampoli di Torino. E non soltanto perché, tra pochi e poco ambiziosi innesti finora, sia facile spiccare. Il 26enne di Nis, infatti, in questa estate di rilancio sta brillando di luce propria: l'ha lasciato intravedere nel corso del ritiro e l'ha mostrato anche nella prima uscita ufficiale con la maglia granata, per quanto il Palermo neopromosso in Serie B non sia avversario che permetta di scolpire giudizi nella pietra.

Radonijc, i colpi ci sono

E, però, l'esterno offensivo di proprietà dell'Olympique Marsiglia i colpi li ha eccome. E con quelli ha rischiarato una serata che, soprattutto nel primo tempo, rischiava di veder addensarsi nubi all'orizzonte nell'afoso trentaduesimo di finale di Coppa Italia un afoso sabato sera d'inizio agosto. Con la squadra a stantuffare lenta tutt'intorno, Radonjic già nei primi 45' ha sfoggiato davanti ai nuovi tifosi una buona parte del suo repertorio. Fatto di dribbling e velocità, estro e fantasia. Così ha provato ad accendere la miccia dei suoi, così si è reso pericoloso in più d'una circostanza mettendosi in proprio. E seminando il panico sulla sinistra per poi con vergere verso il centro e, una volta lì, alternare conclusioni, imbucate o cambi di fronte. Affondando nella difesa siciliana come il coltello caldo nel burro ha sfiorato ripetutamente il vantaggio, quindi in avvio di ripresa ha innescato il gol del vantaggio, guarda caso segnato proprio dall'amico Lukic. Che presto ha ricambiato il favore, e per ben due volte: in entrambi i casi il numero 49 ha gonfiato la rete della porta difesa da Pigliacelli, ma nel primo frangente il Var è intervenuto a cancellare tutto. Esultanza soffocata in gola e quindi nuovamente esplosa pochi minuti più tardi, al momento della rete del 2-0 questa volta convalidata. E, anche a risultato acquisito, Radonjic non si è spento né ha abbassato l'intensità: ha continuato a sgusciar via agli avversari e ha ispirato il gol di Pellegri per il definitivo tris, tagliando ancora una volta da sinistra verso il centro e gettando scompiglio tra le maglie difensive, a quel punto larghe, dell'undici ospite. «Nemanja ha le qualità del grande giocatore, d'altronde in carriera ha militato in squadre importanti – il commento a fine gara di Paro, vice del silenzioso Juric –. È un calciatore molto disponibile e anche un bravo ragazzo: ogni minuto che passa impara qualcosa, speriamo continui così perché ha grossi margini. Deve ancora imparare tante cose e in tante fasi del gioco, ma ha già spunto, tecnica, tiro e anche colpo di testa. Ha davvero tante armi a disposizione, a partire dalla velocità, per essere pericoloso. Sono contento che all'esordio abbia fatto così bene». Già: un gol convalidato e uno annullato, oltre ad aver messo lo zampino in entrambi i restanti centri della serata. Con un'ammonizione piuttosto singolare a completare la sintesi estrema della sua prima volta in granata: colpa della “dedica” al direttore di gara Ghersini, reo di avergli annullato la prima rete in seguito a consulto Var per una posizione di fuorigioco di Sanabria.

Radonjic, carattere fumantino

Prendere o lasciare: Radonjic è così e la maturità assicurata dalle primavere che trascorrono probabilmente potrà al limite attenuare questo suo doppio volto. Il carattere fumantino e la vita extra-campo, in fondo, ne hanno annacquato finora l’indiscusso talento, per cui Sabatini l’aveva portato in Italia ai tempi della Roma e per cui il Marsiglia aveva investito 12 milioni nell’estate del 2018. A Torino, ora, lo attende il riscatto, in tutti i sensi: dopo la deludente esperienza della passata stagione al Benfica e al fine di essere acquistato a titolo definitivo, a fronte di un investimento di circa 2 milioni, dal club granata. I primi passi sono decisamente incoraggianti e anche lui sprizza entusiasmo sui social: «Solo per la maglia!», si legge in un post di ieri a margine di una foto che lo ritrae esultante. La frase è stata ripresa dall’enorme striscione che ha campeggiato in Maratona durante la partita e poco importa se il senso più profondo fosse in realtà di contestazione a Cairo: di fronte a prestazioni del genere, una piccola gaffe passa ampiamente in secondo piano.

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