Toro, Lukic shock: non va a Monza e chiede la cessione

Il capitano del Torino ha parlato con il tecnico Juric e gli ha spiegato di volersene andare (la Roma sarebbe la destinazione), rifiutandosi di partire con la squadra
Lukic© Marco Canoniero

Tutti i giocatori sanno tutto già da tempo, quando la truppa sale sul pullman a metà pomeriggio, direzione Monza. Altro che allenamento sereno dietro al capitano che tira il gruppo. Lukic aveva già dato: quella telefonata al mattino a Juric, dopo che il tecnico aveva terminato la sua conferenza. Una telefonata poi svelata dal tecnico alla società, ma anche dal giocatore stesso ai confidenti, ai compagni che l’hanno chiamato, a procuratori, amici vari. Raccontano: «Sasa ha telefonato al mister, gli ha detto che non ce l’ha affatto con lui, che anzi gli dispiace per il tecnico, che non ce l’ha con nessun compagno, con nessuno dello staff... Ha detto al mister di non convocarlo, di non contare più su di lui (difatti non è partito per Monza; ndr). Sasa è stufo, parla di promesse non mantenute, ce l’ha con Cairo. Ha offerte, vuole andare via, non ne può più. Non gli hanno neanche ancora rinnovato il contratto, come promesso»: in scadenza nel 2024, con un ingaggio decisamente sottomedia nel Toro. Bum: la polveriera salta di nuovo in aria, dopo la rissa in Austria tra Vagnati e Juric, dopo i grandi “problemi di comunicazione” (eufemismo) incontrati dal tecnico con Cairo, dopo l’addio di Belotti che fin da subito è parso più una fuga che un approdo (il Gallo, tra l’altro, sta ancora aspettando la Roma), dopo il caso Mandragora, dopo la cessione di Bremer alla Juve, proprio alla Juve, persino dopo il caso Brekalo, che tra marzo e aprile pregò il Torino di non riscattarlo, tanto voleva andarsene... E vogliamo ricordare quegli enormi problemi sorti tra Sirigu e Cairo oppure l’ammutinamento di Nkoulou nel 2019? «La società non ha mantenuto le promesse con me», eccetera eccetera. Già Maksimovic, nel 2016. Ma quale società? Quella che c’è o quella che non c’è?

Da 17 anni invochiamo per il Torino Fc un pacchetto dirigenziale solido, capace di scovare fior di talenti a prezzi buoni sul mercato internazionale, ma in grado anche di gestire gli spogliatoi, di aiutare per davvero gli allenatori o di rimetterli nella cesta quando sbagliano, di tenere in riga i giocatori... In una rosa, tanto più oggi col denaro che gira a milionate tra filibustieri in aumento che ruotano attorno agli spogliatoi, servono bidelli, maestre, insegnanti di sostegno, presidi... Il Torino Fc chi ha? Un presidente che, in pubblico dietro al Toro, da mesi non si vede mai o si vede sempre troppo poco, se non allo stadio o al torneo intitolato ai genitori: e lasciamo stare le scelte. E un dt, Vagnati, che due terzi degli operatori del mercato vedono a rischio licenziamento a settembre: a trattative (di Cairo) finite. Siamo alle solite, sì.

Lukic ha sbagliato, in ogni caso. Senza se e senza ma. Ha sbagliato, non ci si ammutina: lo stipendio lo riceve sempre, no? Basti ricordare questo. Pazzesco: nelle scorse settimane diceva che era stato «un onore e una grande responsabilità aver ricevuto la fascia da capitano», ripeteva di «essere felice» perché lui e i compagni stavano dimostrando di essere «persone serie, con comportamenti seri». E ora si ammutina. Diceva Juric, ieri mattina, ancora ignaro: «Sasa è qua da 6 anni, ha fatto un salto di qualità nella personalità e nel modo di allenarsi. Era una scelta abbastanza naturale dargli la fascia». Avrebbe poi detto del Gallo: «Andrea è una grande persona. Ha dato tanto al Torino, aveva bisogno di prendere un’altra strada, è una scelta rispettabile». Figurarsi. C’è proprio la Roma (di Belotti) ma non solo, su Lukic. Ci sono altri candidati acquirenti, da tempo. E c’è un giocatore che era convinto di venir ceduto, evidentemente. Come da promesse? Manco il contratto nuovo, sbotta lui. Avanti il prossimo.

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