Torino: Ricci, leader di Juric. E presto di Mancini

Il centrocampista toscano ha bruciato le tappe: ad appena vent’anni gli sono bastati sei mesi per conquistare i granata. Il nuovo obiettivo è entrare velocemente in pianta stabile in Nazionale
Torino: Ricci, leader di Juric. E presto di Mancini© Marco Canoniero

TORINO - Deve ancora compiere 21 anni, che saranno festeggiati da Samuele Ricci domenica dopo la sfida contro la Lazio valevole per la seconda giornata del campionato. Un’età nella quale molti colleghi del centrocampista granata sono appena usciti dalla Primavera, e faticano a ritagliarsi anche minimi spazi in prima squadra. Alcune volte per la ritrosia di taluni allenatori a lanciare i giovanissimi, altre per l’oggettiva necessità di accumulare esperienza da parte di suddetti giovanissimi. Come i predestinati, Ricci segue invece una strada propria: a 20 anni è già nel cuore del progetto Toro, è una certezza per Juric e compagni e si candida a ricoprire analogo ruolo anche in Nazionale. Una la presenza agli ordini del ct Mancini, ma le partite sono destinate a lievitare e anche in fretta. Come veloce è stato il procedere di Ricci attraverso step che già lo rendono una certezza, in Serie A. Per rendere l’idea si può tornare al 2019-20, annata nella quale l’azzurro fa il suo esordio tra i professionisti con la maglia dell’Empoli. Il battesimo, in B, arriva il 21 settembre in casa contro il Cittadella (subentra a Stulac). Chi pensa possa essere una tra le poche presenze stagionali di Ricci in quell’Empoli - allenato prima da Andreazzoli che lo lancia, poi da Iachini e quindi nuovamente dal rientrante Andreazzoli - sarà smentito: le presenze totali di Ricci nel 2019-20 saranno infatti 29 (28 in B e una in Coppa Italia).

Due - tante quante ne hanno disputate i granata - sono invece le prove disputate da Ricci all’alba del suo secondo giro di giostra nel Toro: buona la prima contro il Palermo, come un po’ tutta la squadra soprattutto nel secondo tempo, ottima la seconda a Monza, dove assieme a Radonjic e Djidji è stato il più incisivo. Eccellente, in particolare, l’abilità nel recuperare palla, specialità nella quale per scelta dei tempi e capacità d’aggressione è tra i migliori in Italia. Bene rinfrescare la memoria, rispolverando alcuni suoi numeri della sfida vinta 2-1, per chiarire l’incidenza positiva di Ricci nell’economia di gioco dei granata: 2 assist, 45 passaggi riusciti su 52 (media dell’86%), 5 duelli vinti su 5 - dato top per la prima giornata di A - ben 7 palloni recuperati. «Siamo entrati bene in campo soprattutto nella ripresa - le parole di Ricci a Monza - Sì, abbiamo preparato la gara sul recupero del pallone e la strategia ha pagato. L’assist? Una giocata istintiva». Poi, sui tifosi e su Juric: «Il successo di Monza è anche merito dei tifosi, sono venuti in tanti e ci hanno regalato tanto calore. Juric? Mi fa crescere insegnandomi qualcosa ogni giorno».

E quella di Monza, per Ricci, è stata un’occasione speciale per crescere nell’assunzione di responsabilità. All’U-Power i granata erano infatti privi di Lukic, ormai ex capitano che per questioni legate all’adeguamento contrattuale era arrivato allo strappo con la società. Con il giocatore che aveva chiesto a Juric di escluderlo dalla prova contro i brianzoli. Ebbene pur senza un leader quale il serbo al suo fianco, Ricci ha certificato di essere abbondantemente dotato di personalità. Domani contro la Lazio, intanto, la coppia di centrocampisti centrali dovrebbe tornare a essere formata dall’ex dell’Empoli in tandem con Lukic, riappacificatosi con tecnico e compagni in attesa di trovare un punto d’equilibrio con la società. In caso contrario sarà cessione.

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