Lukic, l’ora del leader: rinnovo e titolarità con il Torino

Il mediano serbo ha perso la fascia di capitano, ma prolungherà il contratto. E adesso, con l’infortunio di Ricci, torna a guidare il centrocampo
Lukic, l’ora del leader: rinnovo e titolarità con il Torino© www.imagephotoagency.it

TORINO - Sì, l’ha fatta grossa e ne paga le conseguenze, ma come ogni colpa espiata conduce all’oblio, anche sul fronte Lukic è bene mettere definitivamente alle spalle il caso-Monza e occuparsi di quanto, presumibilmente molto, ancora il centrocampista serbo potrà dare alla causa granata. Breve riepilogo dei fatti per inquadrare l’attualità: il mediano chiede a Juric di non giocare all’U-Power, scocciato da una trattativa con il club, per prolungamento e adeguamento del contratto, lontanissima da un’ipotesi di accordo. Comprensibile che il capitano - allora Lukic ne aveva i gradi - chieda di guadagnare come i compagni economicamente meglio considerati, ma non è rinunciando a scendere in campo che colui che dello spogliatoio è in quella fase il leader massimo può affrontare la cosa. Settecentomila euro netti l’anno rispetto alla media del gruppo sono pochi, e passibili di aumento. Anche di un raddoppio, sempre parlando di cifre nette. Pure il club ha interesse a blindare un giocatore che se anche ha perso la fascia (a beneficio di Rodriguez), resta un valore tecnico e quindi un patrimonio sul mercato: bene allungare, secondo reciproca volontà e ormai intesa, al 2026, portando gli emolumenti a circa 1,5 milioni.

Lukic in questa fase è invece opportuno si defili, lasciando ai propri agenti, e dall’altra parte a Cairo e Vagnati, il compito di trovare una definizione al nuovo contratto. Dopo un leggero ritardo, adesso per il centrocampista scatta l’ora di resettare, pensando soltanto al campo. Anche perché il contesto non consente più la dispersione di forze. A Juric per un po’ di tempo, forse fino alla ripresa del campionato con il Napoli, già mancherà la forza di Ricci, stoppato da un infortunio muscolare. Manco a farlo apposta, visto come si è chiuso il mercato del Torino: dentro Karamoh per parare la delusione Praet - il Leicester non lo ha dato non essendo riuscito a chiudere per Boga con l’Atalanta - ma centrocampo lasciato orfano di un innesto. E così non appena come è fisiologico possa essere se n’è fermato uno - nel caso specifico Ricci - ecco che al tecnico granata sono venuti i sudori freddi. Alle spalle dei titolari Lukic e Linetty resta la linea verdissima: Adopo ha 22 anni e fuori dalla Viterbese dove era in prestito in C l’ha vista poco. Palese, avrebbe bisogno di un passaggio in B (come peraltro Bayeye e Seck, in un ipotetico Toro che possa permettersi di mandare in prestito i meno esperti). Ilkhan ne ha 18 e la sensazione è che ben presto lo vedremo all’opera: perché ha talento per bruciare le tappe, e perché la coperta corta aumenta le chance di impiego per ogni componente della rosa.

In tale contesto, con il prevedibile impiego di tanti giovani, a maggior ragione si rende centrale l’apporto dei leader. Dopo la burrasca Lukic è pronto a riprendere il suo ruolo, in tal senso. In una certa forma avendo subito incassato la comprensione di Juric, pronto nel condannare il gesto, ma aperto anche alle legittime ragioni del giocatore. "Il gesto di Sasa è gravissimo, allucinante, ma mi chiedo perché un ragazzo che non ha mai dato mezzo problema si comporti così. Questa è la domanda". Lukic ha comunque affrontato le conseguenze del suo gesto, ha perso la fascia di capitano e ora merita l’oblio. Il Toro ha bisogno della sua brillantezza a centrocampo, i giovani granata della sua esperienza per maturare.

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