Toro, Vlasic e Radonjic spaccadifese

I dribbling e gli interscambi tra i due sono le chiavi per sciogliere i muri avversari. L’Inter concede troppo: 8 gol subiti
Toro, Vlasic e Radonjic spaccadifese

TORINO - Sfida d’alta classifica per il Toro contro l’Inter di Inzaghi, reduce dalle due sconfitte consecutive patite contro il Milan nel derby e con il Bayern in Champions.

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I dati dei nerazzurri

L’inizio di campionato non è stato quello sperato dalla dirigenza e dai tifosi. Dopo appena cinque giornate infatti i milanesi hanno già perso due partite, esattamente la metà del totale di registrato nella serie A 2021/22. A preoccupare è soprattutto la tenuta difensiva di un undici che ha già subito 8 reti, concedendo un dato di 5.38 in termini di expected goals (xG): ad oggi, ben 7 squadre hanno fatto meglio dei ragazzi di Simone Inzaghi. Gli strali dei tifosi si sono rivolti per la maggior parte verso Samir Handanovic. Anche se non è possibile addebitare allo sloveno tutte le colpe per le difficoltà difensive interiste (tutta la retroguardia ha palesato enormi difficoltà, a partire da de Vrij), è innegabile come l’inizio di torneo del numero 1 sia stato alquanto deficitario. Non a caso, guardando ai PSxG +/-, vale a dire al che ci indica quanti gol un portiere ha subito (o evitato) rispetto a quanto atteso, notiamo come il dato di Handanovic (-2.5) sia il peggiore dell’intera massima categoria.

Il modello di gioco

Dal punto di vista del gioco la formazione di Inzaghi mantiene i caratteri che l’hanno contraddistinta nella scorsa stagione. L’Inter rimane quindi una squadra che cerca di ordinarsi a partire dalla costruzione bassa, all’interno della quale Marcelo Brozovic (88.8% di precisione nei passaggi) mantiene ancora un ruolo fondamentale. Il possesso (56.3% di media) resta importante per un team che ha un tempo medio di 11.19 secondi per azione offensiva, con una media di 4.01 passaggi (la terza della serie A). L’obiettivo iniziale della fase offensiva interista è quello di veicolare il gioco nei canali centrali del campo, sfruttando le qualità in palleggio del già citato Brozovic o di giocatori come Calhanoglu e Mkhitaryan per manipolare il sistema difensivo avversario e aprire linee di passaggio verso la coppia di attaccanti.

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Cosa deve fare il Toro

Per cercare di conquistare la posta in palio, la formazione granata dovrà cercare di dettare il contesto tattico anche senza palla. Fino ad oggi il Torino è stata una delle squadre più efficaci dal punto di vista della pressione, registrando il quarto dato della massima serie (3.88%) di Build-up Disruption, indice che misura l’impatto del pressing di chi difende sul possesso avversario. In questo senso, gli ospiti potrebbero replicare quanto messo in mostra dal Milan di Pioli nel derby. I rossoneri infatti hanno messo in difficoltà il possesso nerazzurro andandone a ostacolare non solo la costruzione, ma anche la gestione palla nella zona di sviluppo. Dato che il pressing del Toro è fortemente orientato sull’uomo, la squadra di Juric e Paro dovrà prestare la massima attenzione a vincere quanti più duelli possibile e a scalare correttamente in caso di perdita. Questo per evitare una situazione come quella che ha portato al gol di Brozovic contro il Milan, con il croato che ha colto di sorpresa il suo marcatore trovando poi una autostrada libera verso Maignan. In fase offensiva invece il Toro dovrà recapitare molti palloni a Vlasic e Radonjic. Il croato ed il serbo rappresentano la marcia in più del Torino di questo inizio di stagione, nonché due elementi che stanno caratterizzando una fase offensiva che è meno diretta rispetto a quella dell’anno passato. Riuscire a servire i due trequartisti ai lati di Brozovic, costringendo i braccetti dell’Inter a rompere la linea, potrebbe aprire interessanti prospettive per l’attacco torinista.

 

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