Torino, super Linetty: ora spera di andare al Mondiale con la Polonia

L’ammutinamento di Lukic e l’infortunio di Ricci hanno permesso a Karol di diventare titolare. Grazie alle convincenti prestazioni in granata può sperare di andare in Qatar con la nazionale
Torino, super Linetty: ora spera di andare al Mondiale con la Polonia© www.imagephotoagency.it

TORINO - Col duro lavoro si arriva ovunque. Chiedere a Karol Linetty per credere, uno che ha dovuto sputare sangue per ritagliarsi un ruolo da protagonista nel Toro della gestione Juric. La sua esperienza granata finora è stata un grandissimo equivoco: lo ha voluto con forza Marco Giampaolo nell'estate del 2020 e Davide Vagnati ha fatto carte false - metaforicamente parlando - pur di strapparlo alla Sampdoria. Per il "maestro" era il prototipo della mezzala ideale: qualità e quantità perfettamente abbinate, polmoni d'acciaio in grado di sorreggere un centrocampo fatto più di fosforo che di muscoli. Peccato che l'avventura di Giampaolo sia stata un flop sin dalle prime battute. Linetty è stato uno di quelli che ne ha pagato le spese. Anche nei mesi successivi, con l'arrivo di Rolando Mandragora, il polacco ha progressivamente perso smalto, rimanendo confinato nelle gerarchie di Davide Nicola.

Con l'arrivo di Juric non è andata meglio, anzi. Perché Linetty si è dovuto scontrare con un centrocampo costituito da uomini più funzionali al gioco del tecnico croato. Era diventato un tappabuchi: quando finivano le alternative giocava, o in mezzo o sulla trequarti. Tuttavia, non ha mai fatto mancare il massimo impegno. E, su suggerimento dell'allenatore granata, il Toro ha respinto gli assalti di mercato che avrebbero portato ad una sicura minusvalenza: l'intrigo di un ritorno alla Sampdoria, così come la possibile cessione allo Spezia sono state ipotesi durante da Natale a Santo Stefano. Così Linetty, che negli ultimi trenta mesi ha perso spazio anche con la Polonia dopo essere stato per anni un punto fermo della sua nazionale, si è riabilitato. Sfruttando a proprio vantaggio il caso Lukic: da Monza è entrato in campo e, complice anche l'infortunio di Ricci, non è più tornato in panchina. Nella corsa al Mondiale, dunque, Karol c’è. La sua è una candidatura sempre più credibile perché adesso il suo spazio al Toro è consistente. Da mediano è una risorsa indispensabile, perché ha fiato da vendere e ha assimilato anche i concetti del gioco di Juric, crescendo molto dal punto di vista tecnico. I tempi di inserimento li ha, la visione di gioco pure e in questo modo Linetty si è preso la ribalta. Anche nel cuore dei tifosi, che apprezzano la totale abnegazione del giocatore, che pure in tempi di avarissime soddisfazioni è sempre rimasto al proprio posto, senza fiatare.

L’investitura di Juric prima della fine del mercato gli ha regalato ancor più consapevolezza del suo valore: «Ci ha conquistato tutti con il suo lavoro nell’ultimo anno. Non ha giocato per tre o quattro mesi, eppure è sempre stato sul pezzo. Ora gioca e lo fa bene, non ho mai pensato di darlo via. Nella passata stagione Lukic ha fatto benissimo, poi c’erano Mandragora e Pobega e poi è arrivato Ricci. A Karol voglio tanto bene. Nella mia testa non c’è mai stata l’ipotesi di una sua cessione». Contro il Sassuolo sarà nuovamente in campo dal primo minuto, in mediana accanto a Lukic. L’impressione è che il Toro potrà sempre contare su di lui nell’arco del campionato: è un giocatore affidabile, costante e sempre integro. In un centrocampo scarno di alternative non è possibile fare a meno di lui: dall’inizio o da subentrato il suo contributo lo fornisce sempre. Per Linetty, poi, è ancora viva la fiammella della speranza, quella che lo può portare dritto in Qatar. Recentemente ha perso la nazionale, ma non si darà per vinto. E col duro lavoro vuole tornare a difendere i colori della propria patria, lasciandosi alle spalle una volta per tutte un biennio molto complicato anche per un lottatore come lui.

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