Torino, l’entusiasmo rimane alto: stadio bollente con il Sassuolo

Il curioso precedente della partita col Lecce: boom di vendite nelle ultime 48 ore
Torino, l’entusiasmo rimane alto: stadio bollente con il Sassuolo

TORINO - Per più tempo, durante gli ultimi due giorni che portarono al fischio d’inizio di Toro-Lecce, primo lunedì di settembre, orario serale, le vendite dei biglietti viaggiarono alla media boom, per il club granata, di 300 biglietti comprati all’ora. E per diverse ore andò avanti così, attraverso la vendita telematica dei tagliandi. Un decollo in gran parte inaspettato, sin impetuoso, potente e prepotente. Come se diverse migliaia di tifosi granata si fossero messi tutti d’accordo per cominciare ad acquistare i biglietti solo dal sabato in poi, con un crescendo in special modo nella giornata di domenica.  
Risultato? Intervallo della partita, conteggio terminato, solo da ufficializzare: 19.087 spettatori presenti, di cui 5.667 abbonati. Quasi 20 mila, insomma. E davanti ai granata non stava giocando una big del nostro campionato. Un dato fin eccezionale, tanto più considerando lo sprofondo degli ultimi anni. Pre e post Covid, una caduta progressiva. Con una faticosissima, lenta risalita solo al tramonto della prima stagione di Juric, con gli stadi di nuovo aperti e il richiamo insufflato dal gioco garibaldino e dai risultati del Toro di Ivan. Ma i 20 mila scarsi di Torino-Lecce sono subito apparsi come un Gronchi rosa, al confronto. Granata, per meglio dire. Due settimane dopo i quasi 17 mila spettatori di Torino-Lazio. Dati a loro modo più che positivi, con un trend in fase di miglioramento. E una classifica lucidata a ripetizione.  
E adesso? E domani, per Torino-Sassuolo?  

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Verso le 15 mila presenze

Si sta viaggiando verso le 15 mila presenze, grossomodo. Un dato già sicuramente roseo. Poi, ancora una volta, dipenderà in modo specifico dal ben poco pronosticabile comportamento che terranno di qui alla partita (fra la biglietteria aperta allo stadio e i canali telematici di vivaticket) altre diverse migliaia di tifosi granata, in particolar modo residenti sul suolo piemontese. Sembra una banalità, dirlo. In realtà questa è una dinamica popolare e commerciale che caratterizzerà sempre la prevendita dei biglietti in stagione, partita dopo partita. E il motivo è presto detto. 
Domani sera, in occasione della partita, il Torino ufficializzerà il dato finale relativo agli abbonati. Sarà di poche unità superiore a 5.800 abbonamenti venduti, un flop oggettivo che si spiega con la contestazione diffusa da tempo (anni) nei confronti di Cairo. E che potrà trasformarsi, nella migliore delle ipotesi, in una forma di scetticismo a tempo. Il mood che si è respirato nel mondo della tifoseria, nelle scorse settimane che han portato alla chiusura della campagna abbonamenti, si sposa con la tipologia dei comportamenti allo stadio: totale sostegno alla squadra e a Juric, "per la maglia", però tra cori ripetuti contro il presidente granata. Così, per ogni partita interna, un blocco numeroso di tifosi tipicamente da stadio (dai 10 mila in su) sarà chiamato a decidere se acquistare o meno il biglietto. Telematicamente, è agevole e rapido, comodo. A maggior ragione, allora, il candidato acquirente tende a comprare il tagliando all’ultimo, appunto negli ultimi 2 giorni, così anche da evitare il rischio di una rinuncia in extremis per problematiche o impegni superiori sopraggiunti, in caso di acquisto troppo anticipato. Sono dinamiche di natura pure famigliari, non solo legate ai prezzi, all’importanza della partita, all’orario, al meteo. E con un numero di abbonati così ridotto, ogni volta sarà un termometro più che mai significativo l’afflusso della gente, in presenza di partite diciamo normali. Il magnete sono la squadra e Juric, i risultati e la qualità della proposta di gioco.  
Per tutto il resto: c’è la poltrona.  

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