Toro, Buongiorno non si deprime: i compagni lo incoraggiano

Il difensore ha fatto autocritica per le disattenzioni contro il Sassuolo, ma nello spogliatoio è stato confortato dal gruppo e dallo stesso Juric
Toro, Buongiorno non si deprime: i compagni lo incoraggiano© LAPRESSE

TORINO - La fascia da capitano per un ragazzo che arriva dal settore giovanile, gli applausi di Juric prima della partita, la possibilità di mostrare le proprie qualità a Mancini che qualche ora prima non lo aveva convocato per la Nazionale. Insomma, c’erano tutti i presupposti per una serata importante e, invece, Alessandro Buongiorno è uscito dal campo con il morale per terra a causa di una prestazione pessima. Diversi errori, uno più grossolano dell’altro, ma soprattutto la disattenzione che ha permesso al Sassuolo di segnare e vincere. Il granata, infatti, era troppo lontano e in ritardo su Alvarez, che non ha avuto nessuna difficoltà a infilare Milinkovic-Savic.

Una serataccia, insomma, che lo stesso giocatore ha ammesso mettendoci la faccia, senza nascondersi o cercare scuse ma presentandosi davanti alle telecamere: «Potevo marcarlo meglio, mi spiace, mi servirà da lezione». Una lezione di responsabilità. Tutto questo, però, non deve ridimensionare il suo inizio di stagione caratterizzato da prestazioni convincenti. Una giornata storta può capitare a tutti e l’importante è reagire. Come detto prima, Buongiorno non è stato convocato da Mancini e avrà la possibilità di allenarsi al Filadelfia con Juric per correggere gli errori e presentarsi, alla ripresa contro il Napoli, in condizioni psicologiche e fisiche migliori.

I guai dei singoli

Quella di sabato sera, però, non si può definire un’imbarcata della difesa: il problema, come in altre occasioni, è la mancata concentrazione del singolo. Perché il Toro non ha perso per gli attacchi degli emiliani, ma per mancanza di quella cattiveria agonistica che spesso aveva portato la squadra a disputare partite molto belle anche se a Bergamo e a Milano contro l’Inter era arrivata la sconfitta. Questo discorso coinvolge tutti, anche se Buongiorno nell’occasione è stato il più deludente.

Uniti e compatti

Alla fine, però, tutto lo spogliatoio si è stretto attorno a lui, lo ha incoraggiato e invitato a non demoralizzarsi. Lui, Schuurs e Rodriguez garantiscono compattezza per le prossime partite, a cominciare da quella di Napoli alla ripresa del campionato. Resta il rammarico di avere sprecato un’occasione importante per occupare in classifica una posizione di prestigio che stavano già pregustando i tifosi, i cui umori alla fine della partita sono stati esemplificati dai fischi riservati alla squadra e non soltanto, come accade abitualmente, ai tifosi. Questo, inutile nasconderlo, non è un bel segnale e deve far riflettere tutto l’ambiente. Ed è il primo problema da superare per ripartire dopo due sconfitte consecutive. Bisogna riprendersi il calore dei tifosi e tornare sulla strada del bel gioco. I giocatori, poi, devono trovare la concentrazione giusta per tutti i novanta minuti. Occorre che l’intero gruppo faccia autocritica come ha fatto Buongiorno, che adesso è pronto a ripartire con più entusiasmo e voglia di prima. Del resto, arriva da un settore giovanile che insegna a superare le difficoltà, a lottare contro qualsiasi situazione, anche la peggiore. La pausa, a livello psicologico, arriva al momento giusto. Non solo per Buongiorno ma per tutto il gruppo. E magari anche per Juric.

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