Sono Miranchuk: torno e riaccendo l’attacco del Toro

Il russo torna a disposizione dopo il gol contro il Monza all’esordio e l’infortunio che lo ha fermato per sei turni: rientro decisivo per affrontare il problema del gol
Sono Miranchuk: torno e riaccendo l’attacco del Toro© Getty Images

TORINO - C’è il problema del gol, palese e sviscerato da molti granata con in testa Juric, ma ci sono anche alcune soluzioni. Una di queste arriva dall’infermeria, ormai frequentata da Aleksej Miranchuk giusto per qualche rituale controllo dopo la lesione tra primo e secondo grado del bicipite della coscia destra accusato alla prima giornata. A Monza, là dove l’ex dell’Atalanta aveva avuto un approccio più che positivo, con il Torino. Non tanto in virtù della prestazione, considerate le fisiologiche pause che si era preso trattandosi di prima giornata di campionato per di più giocata il 13 agosto. Miranchuk, in granata, era approdato appena due giorni prima: è infatti l’11 mattina, quando varca la soglia del Centro di Medicina dello sport di Torino per le visite mediche. Le pur precarie condizioni fisiche, tuttavia, non gli impediscono di segnare il primo gol del campionato granata: Radonjic innesca Sanabria che confeziona l’assist per il russo, che di sinistro infila la porta di Di Gregorio. Colpo che sottolinea, ma non ce n’era bisogno, il talento di un giocatore che già nell’Atalanta e con la Nazionale russa aveva messo in mostra ampie qualità. Semmai esibite senza la continuità che da buon giocatore lo avrebbe elevato a campione.

Purtroppo per Juric, la forma non ideale di Miranchuk costa cara all’attaccante esterno, in Brianza costretto a uscire dalla partita nel corso dell’intervallo per il già citato infortunio muscolare. Colpo duro, per il tecnico croato che si trova ad assemblare un reparto pressoché rivoluzionato rispetto alla scorsa stagione. Da Pjaca, Brekalo, Praet e Verdi - poi rimpiazzato a gennaio da Seck - Juric si è ritrovato con Radonjic, Vlasic, Miranchuk, Karamoh e Seck. Oltretutto potendo disporre, nel ritiro austriaco, dei soli Radonjic e Seck. Vlasic è arrivato a Torino il 10 agosto, Miranchuk il giorno successivo, e Karamoh il 1° settembre quindi nell’ultimo giorno concesso per chiudere le trattative. Una situazione complicata, e peggiorata dal ko di Miranchuk che si unisce alla necessità di integrare l’ivoriano con cittadinanza francese in gruppo. In definitiva Juric si è ritrovato con tre soli giocatori realmente disponibili per la trequarti, zona di campo nella quale il croato è solito procedere con due cambi a gara. Una situazione che lo ha costretto a spremere Radonjic, il quale avendo giocato poco nelle precedenti stagioni è presto andato in debito di ossigeno. Tanto che un corposo minutaggio è stato riservato a Seck, che però resta un elemento al quale avrebbe fatto bene un passaggio in prestito, magari in B per giocare con continuità, dopo gli spezzoni tra i cadetti con la Spal nel 2020-21 seguiti da una sola mezza stagione, la successiva, vissuta da protagonista (sempre a Ferrara).

Ora il quadro sta evolvendo, visto che Miranchuk è tornato ad allenarsi in gruppo, ieri mattina al Fila (in più Karamoh, dopo la sosta, potrebbe iniziare ad avere un po’ di minutaggio). Si moltiplicano insomma le soluzioni, per compore un tridente fin qui in difficoltà al momento della finalizzazione. Soprattutto per l’apporto dei centravanti, in campionato fermi al gol di Sanabria a Monza, visto che Pellegri non ha ancora segnato. Il bomber è fin qui Vlasic (3 reti), mentre Radonjic e Miranchuk hanno un gol a testa. Basso il totale: 6. Col ritorno del russo, Juric conta di invertire il trend. Possibilmente fin dalla trasferta di Napoli del 1° ottobre.

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