Toro, flop abbonamenti: mai così pochi

Ufficializzato il dato: vendute appena 5870 tessere. È il risultato più basso di Cairo in Serie A
Toro, flop abbonamenti: mai così pochi© LAPRESSE

TORINO - "Solo per la maglia": recita così lo striscione che campeggia appena sopra la Curva Maratona. Nuovo di zecca, portato alla luce all'alba di questa stagione, a partire dalla sfida contro il Palermo in Coppa Italia. Racconta bene i sentimenti del tifoso del Toro: da un lato il forte legame col gruppo di Ivan Juric, dall'altro la netta distanza con la società. La quota degli abbonamenti sottoscritti parla chiaro: appena 5870 persone hanno scelto di "sposare" la squadra per l'intera stagione. Numeri infimi, un vero e proprio flop, che sintetizza l'enorme divario che negli anni il Toro ha creato con i propri tifosi. In 17 anni di presidenza Cairo mai si è registrato un picco così basso in Serie A. Solo nella stagione 2011-2012, coi granata in serie cadetta, il numero di tessere vendute fu addirittura più esiguo. I dati fanno riflettere, così come i fatti degli ultimi mesi: la lite in mondovisione fra Vagnati e Juric - con la proprietà che di fatto ha lasciato che le acque si calmassero senza alcun intervento - ha fatto venire il sangue amaro a tanti tifosi granata, proprio nella fase che avrebbe dovuto inaugurare la campagna abbonamenti. Ma non solo: la cessione di Bremer alla Juventus, la partenza di Andrea Belotti in direzione Roma e in generale un mercato in cui il saldo fra cessioni e nuovi innesti è in positivo (dunque è stata investita solo una parte del tesoretto ricavato dagli addii) hanno contribuito al pessimo risultato della campagna. Il prezzo, infatti, non è mai finito sotto la lente di ingrandimento delle persone.
Solo per la maglia, dunque. Ed è così che si giustifica invece il numeroso pubblico che il Grande Torino ha accolto soprattutto nelle sfide contro Lecce e Sassuolo. Al cospetto dei giallorossi lo stadio conteneva 19.087 persone, mentre coi neroverdi le presenze si sono fermate a 14.822. In netta controtendenza rispetto al numero di abbonati. Il motivo? L’avvio di stagione molto incoraggiante da parte della formazione di Juric, seguita da un tifo estremamente caloroso nelle trasferte di Monza, Cremona, Bergamo e Milano. Distanze comode per il bagno di folla granata, ma nulla va dato per scontato. La gente c’è perché sa che il Toro, col suo modo di proporre calcio, sa divertire ed esaltare. Riesce a far vivere momenti splendidi in tante circostanze ed è difficile persino immaginare degli scivoloni. Come quello col Sassuolo, sconfitta che ha portato il Grande Torino a fischiare sonoramente Buongiorno e compagni. Juric, sabato in conferenza stampa, ha commentato così la disapprovazione della gente: «E che dovevano fare, applaudire? La mia sensazione è la stessa loro, negativa: ci siamo meritati i fischi». Dimostrazione d’amore, ma anche disabitudine a prestazioni insufficienti.

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