Toro, c’è Juric da blindare! Oltre a Vagnati serve chiarezza sul tecnico

Prima del Sassuolo il tecnico ha accostato l’esperienza in granata a quella di Verona da dove se n’era andato dopo due anni: Cairo deve convincerlo con un progetto
Toro, c’è Juric da blindare! Oltre a Vagnati serve chiarezza sul tecnico© Marco Canoniero

TORINO - Il Toro deve accelerare verso il futuro per garantirsi il presente. Perché soltanto con una società solida che possa lavorare in tranquillità si possono consolidare le basi. Per prima cosa, va risolta la posizione di Davide Vagnati, il responsabile dell’area tecnica che svolge anche le funzioni di direttore sportivo visto che si occupa di mercato. Il dirigente - questo va sottolineato - ha lavorato in condizioni non semplici visto che ha sempre dovuto convivere con la ristrettezza economica gestionale. Vendere per comprare. E poi contenere il prezzo d’acquisto. Nonostante questo, è riuscito a piazzare colpi di mercato interessanti e anche i prestiti con diritto di riscatto non esercitato sono le conseguenze della poca liquidità a disposizione, come del resto hanno quasi tutte le società del nostro campionato. Praet, per esempio: si poteva chiudere a 8-9 milioni e invece si è aspettato l’ultimo giorno utile per affondare. Se Vagnati avesse avuto la disponibilità economica subito, probabilmente il belga sarebbe un giocatore di Juric. Per non parlare di Mandragora, poi, visto che per Pobega e Belotti non c’era nulla da fare e Brekalo ha scelto diversamente (pentendosene).

Questo per sottolineare le difficoltà incontrate da Vagnati, che, quindi, merita di essere confermato per proseguire il discorso intrapreso in questo mercato, nel quale sono stati acquistati diversi giovani e presi i big con il diritto di riscatto. Niente più prestiti a perdere, dunque. Cairo, quindi, dovrà decidere al più presto il futuro del dirigente per non perdere tempo. Oltretutto, il dirigente granata starebbe facendo un giro d’orizzonte per capire se in giro c’è una prima punta che possa fare al caso del Toro. Sanabria e Pellegri - liofilizzado il discorso - hanno due mesi di tempo per segnare qualche gol e tenersi aperte le porte del Torino. Perché il problema si sta ingigantendo. Senza reti la squadra non può andare da nessuna parte e questo lo hanno capito tutti. Per Pellegri sono stati investiti 5 milioni e Juric solo una volta lo ha fatto partire dall’inizio, addirittura contro il Sassuolo ha preferito Seck (un trequartista) alle punte. Perché? Di sicuro, una mossa che a livello psicologico avrà sgonfiato come una gomma bucata il morale dei due giocatori. Il Toro ha dato loro ancora un po’ di tempo anche perché gennaio è lontano. Prima ci sarà la lunga pausa per il Mondiale e, quindi, con il campionato fermo ci sarà la possibilità di valutare la situazione con estrema calma. Vagnati, nel frattempo, si sta guardando attorno, soprattutto in Italia. La partenza di Belotti, che tra l’altro a Roma non ha il posto da titolare e sta incontrando diverse difficoltà, ha ingigantito il problema. Probabilmente il Gallo ha capito l’errore, visto che è stato scartato da Mancini, mentre al Toro giocava sempre ed era preso in considerazione dal ct. Insomma, in questa situazione hanno sbagliato un po’ tutti. Il Toro a non cercare il sostituto di Belotti e il Gallo ad andarsene.

Torino, c'è da sciogliere il nodo Lukic

Detto di Vagnati e dell’attaccante che per ora non c’è, bisognerà anche affrontare il discorso Juric che nell’ultima conferenza prima della sfida con il Sassuolo si è detto molto preoccupato del mercato e delle prospettive, un po’ sfiduciato nel dover ripartire da zero tutte le volte, e ha citato l’esperienza di Verona: dove ad un certo punto, proprio per questo motivo, se ne è andato. Che stia pensando la stessa cosa con il Torino? Bisogna chiarire subito questo per non trovarsi poi senza tecnico. Occorre, tra l’altro, capire se i rapporti tra Vagnati e Juric, dopo il clamoroso litigio che ha fatto il giro del mondo, sono solidi e propositivi. Tutte situazioni che il presidente deve prendere in considerazione e risolvere. E in mezzo a tutto ciò c’è da accontentare e prolungare, con adeguamento, il contratto a Lukic prima che parta per il Qatar. Il serbo dopo l’ammutinamento di Monza e il successivo reintegro nel gruppo non è più il giocatore che faceva la differenza pur avendo meritato quasi sempre almeno la sufficienza. Urge chiedersi perché: e anche in questo caso non c’è molto tempo da perdere.

Fare chiarezza su tutte queste situazioni significa rafforzare il presente e guardare avanti con grande solidità. La stagione è appena cominciata e nonostante le tre sconfitte i granata hanno la possibilità di disputare un campionato importante se il gruppo capirà che il club è solido e c’è un progetto a lunga distanza.

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