Torino, operazione Mondiale: in Qatar 7 giocatori e 2 osservatori

Gli uomini di fiducia di Vagnati dovranno individuare elementi già per il mercato di gennaio. Si cerca soprattutto una prima punta
Torino, operazione Mondiale: in Qatar 7 giocatori e 2 osservatori© LAPRESSE

TORINO - Dal 20 novembre al 18 dicembre si svolgeranno i mondiali in Qatar che la nostra Nazionale, per la seconda volta consecutiva, seguirà alla televisione. E più si avvicina la competizione tanto attesa e più cresce l’amarezza per non esserci. Partite con tante stelle, campioni di prima grandezza (basti pensare a Messi, Neymar e Cristiano Ronaldo), ma anche tanti giovani e, perché no, elementi sconosciuti che costano poco e potrebbero dare molto. Insomma, una full immersion da seguire e gustare fino in fondo.
E in mezzo a questo contesto il Toro sarà presente con sette giocatori: Milinjkovic-Savic, Lukic e Radonjic nella Serbia, Vlasic con la Croazia, Linetty con la Polonia, Rodriguez nella Svizzera e Seck con il Senegal). E il Toro sarà presente anche per non farsi scappare eventuali occasioni, soprattutto in prospettiva futura ma senza escludere la possibilità di sfruttare il mercato di gennaio. La società ha richiesto due accrediti: dunque, due osservatori seguiranno dal vivo le principali partite della competizione. Davide Vagnati gestirà la spedizione e non è escluso che lui stesso faccia un blitz se gli verranno segnalati giocatori a portata di Toro che si mettano in evidenza. Tutto è stato pianificato perché il materiale da valutare è interessante.
Il problema principale dei granata è la prima punta, visto che Sanabria continua a segnare pochissimo e il giovane Pellegri continua ad avere problemi fisici. Per fortuna, quello riportato con la nazionale Under 21 non è grave e i medici pensano di recuperarlo alla ripresa del campionato per la trasferta di Napoli, magari anche solo per la panchina. Per questo delicato ruolo dove Juric continua a chiedere di rinforzarsi, il Toro interverrà già a gennaio, soprattutto se i due attaccanti attuali non riuscissero a dare un segnale forte e convincente. Il problema del gol è preoccupante anche perché - come ha dichiarato in più di un’occasione il tecnico croato - sono partiti tutti i giocatori che avevano la predisposizione nella fase realizzativa. Piaceva e sembrava vicino l’ucraino Dovbyk che, tra l’altro, ieri nella vittoriosa partita della sua nazionale in Armenia ha realizzato una doppietta. Ma non si è arrivati alla conclusione.

Il Toro guarda avanti

Il Toro guarda avanti, comunque. E ha perfettamente capito quello che serve per diventare competitivo sotto tutti i punti di vista. Dopo una partenza in campionato molto promettente, sono arrivate due sconfitte consecutive, l’ultima contro il Sassuolo particolarmente dolorosa, dal momento che era l’opportunità per compiere un importante salto in avanti sia in classifica, sia a livello di autostima. E la battuta d’arresto ha aperto gli occhi. Si pensava e sperava che il problema del gol fosse superabile con l’inserimento degli esterni, le conclusioni dei centrocampisti, l’imprevedibilità dei trequartisti (anche se Vlasic ne ha segnati tre e uno a testa Radonjic e Miranchuk) e soprattutto l’efficacia degli attaccanti. Solo i trequartisti hanno fatto (in parte) il loro dovere, pur divorandosi diverse occasioni, soprattutto il serbo arrivato in prestito dal Marsiglia. Ed è chiaro che a questo punto manca tanto Andrea Belotti che ha lasciato Torino per andare a fare la riserva nella Roma perdendo, tra l’altro, la nazionale che lo aveva portato sul tetto d’Europa.

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