Torino, la meglio gioventù: a Napoli è un esame di maturità

La squadra granata ha l’età media più bassa tra i club che puntano all’Europa
Torino, la meglio gioventù: a Napoli è un esame di maturità© Marco Canoniero

TORINO - Quale migliore occasione per misurarsi dopo la sosta, se non contro la prima della classe. Non vuole affatto dire che sia l’incrocio ideale per fare punti, ma l’incontro con quel Napoli che assieme all’Atalanta comanda la classifica può restituire la fotografia esatta di dove sia arrivato il Toro, e forse di dove potrà arrivare. Cedere al Maradona per la superiore cifra tecnica degli azzurri è comprensibile, ma è pure conclamata la capacità dei granata di far soffrire le avversarie blasonate. A ciò non sempre è corrisposto un risultato positivo, anzi con le grandi i punti messi assieme sono pochi, ma per qualità delle prestazioni il Toro di Juric avrebbe meritato qualche altro acuto, che non l’unico realizzato a suo tempo contro la Fiorentina (annicchilita con un secco 4-0 il 10 gennaio). E allora ben venga, dopo due settimane di stop e pur senza aver potuto perfezionare il lavoro con i nazionali, che dal Filadelfia venerdì il Toro parta alla volta del Diego Armando Maradona. Che alla difesa tocchi trovare tempi per contrastare il trio stellare formato da Lozano, Raspadori e Kvaratskhelia. Detto che Zerbin insidia il messicano, e che tra il protagonista in azzurro e Simeone ancora Spalletti non abbia preso la decisione definitiva. Comunque la si giri, per la difesa del Torino nonché per gli esterni che in Campania dovrebbero essere Singo e Lazaro si preannuncia un compito particolarmente tosto. Come dopo qualche prova opaca, anzi in seguito a un avvio di stagione generalmente sotto le apsettative - per lo più causato dalle conseguenze dell’ammutinamento di Monza - è lecito aspettarsi una prova maiuscola da parte di Sasa Lukic: in coppia con Linetty che cerca conferme ad alti livelli. Tendente all’impossibile l’impiego dal primo minuto di Ricci, al lavoro anche solo per rispondere alla convocazione e comunque fermo da più di un mese. Ultima apparizione il 27 agosto a Cremona, allorquando il Toro, dopo tre partite, in classifica volava dall’alto di due successi - appunto allo Zini e a Monza - e del pari interno contro la Lazio.

Esame per Ricci

Più facile che l’esame che attende Ricci sia relativo alla tenuta fisica, dopo il problema muscolare che lo ha fermato e gli ha fatto anche perdere l’agognata e assai probabile convocazione nell’Italia di Mancini: insomma, l’ex dell’Empoli potrebbe subentrare. E poi la crescita andrà valutata nei due aspetti sui quali Juric, più di ogni altro, ha lavorato assieme a Paro e ai suoi collaboratori in queste due settimane senza campionato: mantenere vigile l’attenzione per tutta la durata dell’incontro - fresca la disattenzione di Buongiorno su Alvarez costata la sconfitta contro il Sassuolo - e rendere più performante la squadra al momento di battere a rete. Resta una forbice eccessiva, tra occasioni prodotte e gol realizzati. Tutti esami che, se superati a Napoli, contribuiranno a conferire quell’autostima necessaria a un gruppo che dovrà dare il 120%, per puntare all’Europa. Ci sono squadre più attrezzate tecnicamente, ma nessuna per freschezza batte quella granata. Tra le prime 11 della classifica, quindi arrivando a Sassuolo e Fiorentina e tendenzialmente comprendendo tutte le antagoniste al Torino, nessuno ha un’età media più giovane: 25,65 quella della squadra di Juric, in base a uno studio dell’osservatorio del Cies in posizione numero 19 su base europea. Se la qualificazione alle Coppe non dovesse arrivare in questa stagione, integrando e non smantellando la rosa il futuro potrà comunque essere solare. Sempre che Juric, ma questo è un altro discorso, la prossima estate decida di proseguire il rapporto con Cairo al netto dell’anno di contratto che ancora lo legherebbe al Toro.

Juric concentrato per il Napoli

Juric che, intanto, può guardare a Napoli con ottimismo se il discorso sono le ripartenze dopo la sosta: ben 4 su 6 i successi centrati, da quando è in granata, dopo lo stop per le nazionali. Una statistica indicativa del fatto che il lavoro in allenamento premia le squadre del tecnico di Spalato. Pure lui chiamato a un esame, dopo che contro il Sassuolo nel tentativo di risolvere un problema (la sterilità offensiva) ne aveva creati altri. A Napoli la sensazione è che decida di riprendere la via maestra: dentro i migliori e nel ruolo giusto. Vero, suddetti migliori non sono bomber da 20 gol, ma si è visto come alterare gli ingredienti sia nocivo. Meglio amalgamarli sapendo che non sono i migliori in assoluto, ma che se ben trattati possono produrre ricette molto interessanti.

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