Toro, Miranchuk, dov’eravamo?

L’attaccante russo torna a disposizione 48 giorni dopo l’infortunio comincerà dalla panchina, ma è un rientro fondamentale per il club granata
Toro, Miranchuk, dov’eravamo?© Getty Images

TORINO - Finalmente Miranchuk. Con la sua invidiabile media di un gol ogni 45', non fosse che i suddetti numeri sono assoluti e non rappresentano una proporzione, il trequartista russo si appresta a respirare nuovamente il profumo del rettangolo verde. Da buttare nei polmoni durante il riscaldamento, da apprezzare una volta seduto in panchina. Già, perché l'ex Atalanta ha recuperato appieno dalla lesione del bicipite femorale della coscia destra, al punto che aveva già ripreso ad allenarsi insieme ai compagni prima della sosta per le nazionali, ma non mette piede in campo addirittura dal 13 agosto. La sera, a Monza, dei 45' all'U-Power Stadium e della prima rete della stagione del Torino. Ma anche della fitta muscolare che, per un mese e mezzo, lo ha forzatamente estromesso dalle rotazioni di Juric. Vlasic e Radonjic, Radonjic e Vlasic, al più un timido tentativo con Seck, in attesa del miglior Karamoh. La varietà di soluzioni sulla trequarti finora ha fatto difetto ai granata, ma per la trasferta di domani pomeriggio a Napoli – finalmente – il tecnico croato potrà fare di nuovo affidamento su Miranchuk. Dalla panchina, però, per l'appunto. La coppia balcanica è quella destinata a partire ancora una volta titolare, con il russo che dovrà gradualmente ritrovare ritmi e confidenze, così da tornare una preziosa arma per scardinare le difese e una soluzione in più per gestire le forze in un ciclo di 9 partite in 43 giorni. Il 26enne della regione di Krasnodar, a ben vedere, dovrà ancora completare il proprio inserimento e affinare l'intesa con i compagni, ma la scuola Gasperini a Bergamo, negli ultimi due anni, lo ha reso edotto di molti dei concetti cari a Juric ancor prima di approdare sotto la Mole. 



La sosta avrebbe dovuto restituire all’allenatore di Spalato un Torino pressoché al completo, ma così ancora non sarà. Per un Miranchuk che passa dall’infermeria al campo, infatti, c’è chi negli ultimi giorni ha compiuto un viaggio in direzione opposta. Come Vojvoda, che si è procurato una lesione al bicipite femorale destro nell’immediata vigilia della gara con il Sassuolo e a Napoli non ci sarà. Come Pellegri, tornato malconcio dall’Under 21 e ancora in forte dubbio. Al pari di Ricci, il cui percorso di recupero dalla distrazione al soleo di inizio mese non consente scorciatoie.

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