Toro, c'è bisogno del vero Vlasic

Avvio boom, poi è stato meno incisivo: è l’uomo che può far fare il salto di qualità
Toro, c'è bisogno del vero Vlasic© Marco Canoniero

TORINO - Tra le note positive del Torino c’è sicuramente Nikola Vlasic, anche se nelle ultime gare le prestazioni del croato hanno subito un leggero calo. Il trequartista resta però imprescindibile per Juric, soprattutto per la sua duttilità nel reparto offensivo. Alle qualità tecniche, il classe 1997 sa abbinare la capacità di reggere il confronto fisico con i difensori della Serie A e i gol: 3 fino a questo momento - contro Cremonese, Atalanta e Lecce - che lo collocano al comando tra i cannonieri torinisti in questo primo scorcio di stagione.  

Esordio-boom a Torino

Lanciato subito nella mischia dal tecnico suo connazionale, ha risposto presente e non ha mai fatto mancare il suo apporto. Soprattutto nelle prime uscite con la maglia granata, più volte Vlasic ha guidato la manovra offensiva del Toro, sfruttando gli spazi e creando i presupposti per far male alle retroguardie avversarie, sia direttamente sia servendo palloni interessanti ai compagni. E anche nelle sconfitte – si prenda a esempio quella di San Siro contro l’Inter – è risultato essere il migliore. Nell’ultima sfida contro il Napoli, invece, il croato è stato pericoloso a intermittenza, impensierendo il portiere avversario Meret con un diagonale ma senza riuscire a trovare il guizzo giusto per rimettere in partita il Torino. L'avversario, certo, non era dei più abbordabili, anche se nell'insufficienza generale il croato è stato tra gli ultimi a mollare insieme con Sanabria. 

Vlasic inamovibile

«Vlasic è un giocatore che ti fa fare un salto in avanti», aveva detto Juric alla vigilia della sfida interna contro il Sassuolo. L’allenatore – con cui il trequartista condivide la città di nascita (Spalato) e l’esperienza nel vivaio dell’Hajduk - lo considera un titolare inamovibile nel suo undici tipo. Al netto della panchina iniziale contro il Monza, al primo assaggio di Serie A, Vlasic è sempre sceso in campo dall’inizio, per di più senza mai essere sostituito. Considerando i giocatori di movimento della rosa granata (a eccezione, quindi, del portiere Milinkovic-Savic) l’ex West Ham è il calciatore più utilizzato con 674 minuti giocati in totale. Alle sue spalle Djidji a quota 639 e capitan Rodriguez a 612. Ma non solo, perché ai minuti con il Torino ha aggiunto i 103 con la Croazia a settembre: dopo essere subentrato in Nations League contro la Danimarca, ha giocato dall’inizio la partita successiva contro l’Austria, servendo l’assist per il vantaggio iniziale firmato da Modric.

Con la Croazia ai Mondiali

Con la maglia a scacchi Vlasic sarà protagonista fra poco più di un mese ai Mondiali in Qatar, ma intanto punta a tornare decisivo anche con il Torino in campionato. Alcune scelte tattiche di Juric lo hanno penalizzato nelle ultime partite, tuttavia il suo obiettivo è invertire la tendenza già dalla prossima sfida contro l’Empoli. Nel 3-4-2-1 di Juric, l’unico certo di una maglia in avanti è proprio Vlasic, che potrebbe essere affiancato da Miranchuk come a Napoli, ma con compiti tattici diversi. Il venticinquenne ha dimostrato di potersi adattare ad ogni compagno di reparto e di non avere problemi a sacrificarsi: «Preferisce giocare in mezzo o a sinistra», aveva rivelato Juric dopo la prima partita del suo connazionale con la maglia granata. Sul punto giova sottolineare come nella testa del tecnico resista ancora l’idea di schierare Vlasic da trequartista puro – a sprazzi lo si è visto in quella posizione contro Lecce e Sassuolo – alle spalle di due attaccanti “veri” come Sanabria e Pellegri, a cui in questa prima fase di campionato si è dovuto sostituire in termini di gol.

La carriera

In carriera, va detto, Vlasic ha abituato i tifosi a esultare: nei tre anni con il Cska Mosca ha segnato 33 reti in 108 partite, raggiungendo la doppia cifra nelle stagioni 2019-20 (13 reti) e 2020/2021 (12). La scelta di vestire la maglia del Torino dopo un anno da separato in casa con il West Ham è nata proprio dalla volontà del giocatore di ritornare ai livelli a cui aveva abituato in Russia. Domenica contro l’Empoli ci sarà bisogno anche e soprattutto delle sue qualità per riprendere la marcia interrotta dalle ultime tre sconfitte consecutive e rilanciarsi in classifica. Servirà un Toro determinato, guidato dai suoi leader croati: uno in panchina, l’altro in campo.

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