Milinkovic-Savic, vietato sbagliare. In Torino-Juventus si gioca tutto

Dopo le incertezze in casa del Napoli e contro l’Empoli, gli occhi di tutti sono sul portiere dei granata, sempre titolare in questa stagione: a un mese dal Mondiale non può perdere il posto

TORINO - Il ritorno dei vecchi fantasmi non può che essere fonte di preoccupazione. Perché il periodo di appannamento del Toro ha finito anche per coinvolgere il ruolo del portiere. Il nodo, come sempre, è legato alla continuità di rendimento di Vanja Milinkovic-Savic. Imperfetto, come tutta la squadra. Basti riavvolgere il nastro delle ultime partite: contro il Napoli ha una fetta abbondante di responsabilità sul 2° gol realizzato da Anguissa e anche in occasione del tris firmato Kvaratskhelia ha dato l'impressione di essere svagato, quasi assente. La stessa sensazione che ha lasciato dopo il pareggio amarissimo contro l'Empoli: la rovesciata quasi al limite dell'area di Mattia Destro non sembrava irresistibile. Le immagini parlano chiaro: Milinkovic-Savic parte in nettissimo ritardo e quindi non riesce nemmeno a toccare il pallone che lentamente finisce in porta. Le disattenzioni iniziano a far scattare l'allarme, anche perché la questione estremo difensore sembrava accantonata del tutto fino a qualche settimana fa. Proprio per merito del rendimento di Vanja: attento, maturo e sveglio in tutte le circostanze. Sempre vigile e padrone dei pali, spesso anche decisivo in positivo.

Più in generale, il gigante serbo trasmetteva una sicurezza anomala rispetto alle precedenti stagioni vissute in Italia. Dettaglio non banale, che aveva fugato ogni dubbio sulla scelta estiva del Toro di non virare su altri estremi difensori. L'abbandono delle piste Gollini, Meret, Gabriel e Dragowski è stata dettata proprio dalla crescita di Milinkovic-Savic, ora nuovamente ripiombato in una fase difficile.

Come venirne fuori? Sicuramente con una grande prestazione nel derby contro la Juventus, che gli consentirebbe di blindare una titolarità per il momento non ancora in discussione. Ivan Juric si fida ancora ciecamente del portiere classe '97 e gli ha rinnovato la fiducia, che però non sarà illimitata. Una prova accidentata contro i bianconeri può rivelarsi fatale, a maggior ragione se Etrit Berisha dovesse ben figurare martedì in Coppa Italia contro il Cittadella. Al Grande Torino, infatti, sarà il numero uno albanese a scendere in campo dall'inizio: un normale avvicendamento, necessario per far sì che anche il vice di Vanja accumuli minuti preziosi. Possono rivelarsi fondamentali, perché sarebbero eventualmente in grado di spalancargli le porte per la titolarità nel caso in cui Milinkovic-Savic nelle prossime partite dovesse nuovamente zoppicare. Il Toro, a scanso di equivoci, ritiene di essere completo in questo reparto: con Vanja, che in Qatar difenderà la porta della Serbia, con Berisha, professionista di assoluto valore, e pure con Gemello, terza scelta di grande prospettiva che in futuro può ritagliarsi un ruolo da protagonista in granata. Guai, però, a guardare troppo distante. Prima c'è il derby e Milinkovic-Savic lo giocherà da titolare: vuole consolidare la propria posizione, dimostrando di essere il numero uno non per caso, ma per precisa volontà di Juric, che rimane uno dei suoi primi tifosi. Non saranno concessi, però, altri momenti di appannamento come contro Napoli ed Empoli: due passaggi a vuoto, che però appartengono al passato. E che sono serviti a Vanja per crescere ancora.

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