Torino, quelle parole di Juric e il futuro: Cairo, che fai?

L'allenatore croato ha alzato le mani in segno di resa dopo il ko nel derby contro la Juventus e a maggio può succedere di tutto
Torino, quelle parole di Juric e il futuro: Cairo, che fai?© LAPRESSE

TORINO - Ivan Juric è uscito allo scoperto. In maniera pacata, quasi rassegnata. Quel "non chiederò più niente, a maggio deciderò cosa fare" la dice tutta. Dice, per esempio, che il tecnico croato è stanco di vivere nella mediocrità per colpa di un mercato che non segue mai le sue direttive, di giocatori che non arrivano, altri che arrivano ma che non corrispondono alle sue esigenze. Si pensava che il litigio in mondovisione con il direttore tecnico Davide Vagnati avesse almeno chiarito certe situazioni ma, evidentemente, così non è stato.

Toro senza Belotti e... Dovbyk

E’ sotto gli occhi di tutti che ai granata manca una prima punta. Dopo la partenza di Andrea Belotti per prima cosa bisognava prendere un attaccante che garantisse la doppia cifra. L’ucraino Dovbyk era l’ideale ed era in mano granata visto che lo scorso mese di aprile era stato ospite del Torino, tanto da visitare le strutture e seguire la sfida contro il Milan. Solo che, alla fine, il presidente Urbano Cairo non ha tirato fuori i 12-13 milioni necessari per chiudere l’operazione con il Dnipro. E pensare che soldi ne ha gettati via tanti per dei giocatori che non vengono mai utilizzati. Vogliamo parlare di Demba Seck (4,5 milioni), Zima (5 milioni), Ilkhan (4,5 milioni), Pellegri (4,5 milioni), Bayeye (800mila euro) che Juric fatica a prendere in considerazione? A questo punto viene spontanea una domanda: un po' di soldi (dalla cessione di Bremer il Toro ha ottenuto 41 milioni più bonus) non potevano essere investiti per un attaccante? Vai a capire le idee dei dirigenti granata. Adesso bisogna capire come si comporterà Cairo dopo l’uscita del suo allenatore. Stavolta non può stare zitto come ha fatto dopo la rissa austriaca tra Juric e Vagnati di quest’estate.

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