Torino, finalmente Vojvoda: Juric ritrova gli assist

Lazaro piace e Aina cresce, ma il kosovaro rimane il valore aggiunto sulle fasce: con Cremonese, Lecce e Cittadella ha sfornato tre assist
Torino, finalmente Vojvoda: Juric ritrova gli assist© LAPRESSE

TORINO - Nessuno, almeno durante l'era Juric, ha mai messo in discussione le sue qualità. Sono tante quelle di Mergim Vojvoda, giocatore ancora destinato a crescere. Peccato che in questa stagione la fortuna corra raramente accanto a lui, anzi troppo spesso si mette di traverso. Ha già patito due infortuni che hanno condizionato il suo avvio: tutti risolti, ma entrambi fonte di fastidio e disagio. Il primo lo ha rimediato a fine luglio, durante la seconda fase del ritiro in Austria, dunque nel bel mezzo delle amichevoli: lesione di primo grado al retto femorale (ai box per circa un mese). Poi è rientrato, ha dato una mano alla squadra e si è nuovamente fermato prima della gara interna contro il Sassuolo: lesione di modesta entità del bicipite femorale destro, che gli ha impedito di prendere parte agli impegni col Kosovo e di partecipare alla trasferta di Napoli. Vojvoda è tornato, ma non al meglio della condizione fisica. Così Juric ha permesso a Lazaro di mettere minuti nelle gambe, acquisendo il massimo grado di fiducia. Ma con Mergim la fascia sinistra, nonostante l'austriaco stia migliorando di partita in partita, è ancora un'altra cosa. Si è visto nella sfida di Coppa Italia contro il Cittadella: quando l'esterno va sul fondo è sempre fonte di pericolo per gli avversari, che spesso lo raddoppiano pur di impedirgli la giocata. Nell'ultimo mese e mezzo opaco del Toro è mancato molto il suo apporto, sempre essenziale nella scorsa annata. La serata di coppa, tuttavia, gli ha ridato quello spirito di cui aveva bisogno. Quella spinta necessaria per proseguire una crescita costante, che Vojvoda sta compiendo ogni anno. La fiducia di Juric per questo ragazzo è illimitata: il tecnico meglio di chiunque altro sa quanto possa dare alla causa. La corsia di sinistra, già dalla gara contro l'Udinese di domenica, tornerà ad essere sua.

Vojvoda, in Coppa Italia si è visto il vero Mergim

In Coppa Italia, infatti, il vero Mergim si è visto. Sempre propositivo, arrembante, presente nella metacampo del Cittadella. Ma il tecnico granata ha colto l’occasione per pungolarlo: «Vojvoda ha fatto discretamente bene, ma può fare meglio». Il modo giusto per tenerlo sulla corda, per dargli quella cattiveria in più che gli servirà per tornare ad essere determinante. Il Toro necessità del suo apporto qualitativo, soprattutto sul fronte dei gol e degli assist. Gli esterni, infatti, sono ancora tutti a secco: dato preoccupante, che in parte spiega le difficoltà avute nello sviluppo del gioco offensivo nelle ultime settimane. Corsie senza spunti quando c’è da finalizzare, ma anche sul fronte delle assistenze si può fare decisamente di più. In questo senso Vojvoda può risultare l’arma in più delle prossime gare: ha già collezionato due assist contro Cremonese e Lecce, più quello - di tacco - a Schuurs in Coppa Italia contro il Cittadella. Entrambi decisivi per il Toro, perché hanno portato alla realizzazione di due reti pesantissime. Anche in Coppa Italia c’è una sua firma d’autore: la rete di Schuurs è figlia del suo colpo di tacco smarcante. Così alla Dacia Arena sarà di nuovo il proprietario del binario di sinistra. Una grandissima responsabilità, contro una squadra che facilmente gli darà pochissimo respiro. Non avrà nemmeno il tempo di pensare, ma Vojvoda è abile a studiare piani alternativi. Quando si intasano le fasce, è il granata più efficace a venire a giocare dentro al campo. Fungendo da regista aggiunto, per mettere i trequartisti e le punte nelle condizioni di far sempre male. Sognava di vestire la maglia da titolare contro la Juventus, ma Juric ha preferito concedergli solo uno spezzone di partita. Vojvoda non era ancora al meglio della condizione, ma in Coppa Italia è riuscito a mettere benzina nelle gambe. A Udine dovrà galoppare: per aiutare il Toro ad uscire dal periodo di appannamento servono conferme. Il solo trionfo col Cittadella non può bastare per abbassare la guardia.

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