Torino, Juric cambia formula per uscire dall’incubo

Un punto in cinque partite, penultimo attacco in A. I granata si aggrappano all’esplosione di Pellegri

INVIATO A UDINE - Vai Pellegri, provaci a Udine. Cogli l’attimo, è il tuo momento. Il giovane attaccante, dopo aver segnato in Coppa Italia contro il Cittadella, oggi all’ora di pranzo scenderà in campo dal primo minuto perché c’è bisogno di una punta, visto che Sanabria è recuperato ma non ancora al meglio. La conferma è arrivata da Juric: «Sì, Pietro ha fatto gol, ha la potenza giusta, i movimenti dell’attaccante. Però non dimentichiamo che ha ancora tanto da imparare, la sua esperienza calcistica è pari a zero. A suo vantaggio c’è il desiderio di crescere e mi auguro trovi la giusta continuità fisica. Dopo il gol in Coppa speriamo continui, giocherà dall’inizio e mi auguro che disputi una buona partita. Cosa che sarà utile per noi e per lui». Detto, fatto. Via libera per il ragazzo. Intorno al quale molte sono le aspettative, visto che il Torino segna col contagocce, non come nella scorsa stagione quando ancora c’era Belotti, in estate non sostituito con un nuovo attaccante in aggiunta a Sanabria e Pellegri: 8 reti appena in 10 partite, di cui solo 2 realizzate dal paraguaiano, fin qui la punta di ruolo di riferimento come pivot (9 presenze di cui 7 da titolare). Il Torino ha il penultimo attacco della A e nelle ultime 5 partite ha conquistato solo un punto mettendo a segno appena 2 reti (contro Napoli ed Empoli).

Il Toro deve invertire il trend

Dopo un inizio di campionato più che promettente, la squadra è man mano scivolata in classifica, nel grigiore delle sconfitte: quasi un incubo, oggi come oggi, da cui è fondamentale uscire al più presto. Tanto più in considerazione del fatto che il calendario, dopo la difficile trasferta odierna, offrirà ai granata il Milan campione d’Italia. La necessità di invertire il trend è immediata, pena l’apertura di una crisi con l’iniziale maiuscola. Inutile nasconderlo, quel gol segnato da Pellegri al Cittadella è un mattone, piccolo o grande che sia. Una rete che ha fatto bene al ragazzo: ne aveva bisogno dopo i diversi problemi fisici che anche quest’anno lo hanno condizionato. Un giocatore che magari fatica a emergere anche per questi motivi ma che, quanto a numeri, tecnica e volontà, non dispiace. In Coppa aveva già segnato al Palermo in agosto e successivamente, quando impiegato, anche per pochi minuti, il suo lo ha sempre fatto. Quando è chiamato in causa lotta, sgomita, fa a sportellate con i difensori, apre spazi. Deve migliorare, ovvio. Ma anche giocare. E così alle 12.30, contro la lanciatissima Udinese di Sottil, uno che è nato a pane e Toro (e che sogna, un giorno, di sedere proprio sulla panchina granata), non sarà una giornata qualsiasi per l’ex Monaco. Un esame tosto: se riuscirà a superarlo, magari con un gol decisivo, il Toro potrebbe scoprire di avere in casa la prima punta che sta cercando. Il suo gol al Cittadella è arrivato nel momento in cui Torino cercava concretezza.

Grande occasione per Pellegri

Per Pellegri è una grande occasione, Udine rappresenta un punto di riferimento da cui ricominciare a sognare, a proporsi come protagonista in una squadra che fatica a segnare (vogliamo parlare anche dei tanti gol mangiati da Vlasic, Sanabria e compagnia?). Juric si aspetta molto da Pellegri, alla seconda partita da titolare in campionato dopo quella nella vittoria contro il Lecce, quando gli fu annullata una rete per un fuorigioco di pochi centimetri. E visto che per il mercato di gennaio c’è ancora tempo, chissà che Pietro non possa ritagliarsi uno spazio sempre più decisivo. A differenza dei tifosi che si augurano che Cairo acquisti un attaccante in grado di raggiungere la doppia cifra, come faceva Belotti. E allora oggi il Toro giocherà con un pivot e non con un tridente in stile derby o Sassuolo con solo dei “finti nove”. Dentro Pellegri, con la speranza che faccia il botto. Per il Toro, per Juric, per se stesso. E anche per... Cairo, che con la sua eventuale esplosione vedrebbe allontanarsi la possibilità di dover comprare a tutti i costi una prima punta a gennaio. Probabile che dietro a Pietro giochino Vlasic e Miranchuk. Dal russo Juric si aspetta di più: «Era un po’ affaticato nei giorni scorsi. La mia sensazione quando guardo gli allenamenti è che possa dare di più. Voglio dargli piena fiducia, penso possa darci tanto, spero che il prima possibile cominci a tirare fuori quello che ha dentro».

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