Così in due settimane è rinato il Torino

Le frasi post derby e il discorso motivazionale di Buongiorno: “Senza paura, contro chiunque”
Così in due settimane è rinato il Torino© /Ag. Aldo Liverani Sas

TORINO - Il contraccolpo psicologico per il derby perso due settimane fa avrebbe potuto essere devastante per il Toro. Non tanto per la sconfitta, diventata un’insopportabile consuetudine per il popolo granata: quanto semmai per il modo e per la consapevolezza che difficilmente capiterà di incontrare ancora una Juventus così in difficoltà. Oltre tutto, con quella delusione si allungava una striscia negativa imbarazzante, nella quale un solo punto in cinque partite sembrava rappresentare la ghigliottina sulle speranze di una stagione nella quale il Toro potesse coltivare in maniera legittima ambizioni europee. Ecco, in quel momento, quando tutto attorno sembrava nerissimo - e le frasi post partita di Juric certo non aiutavano a ridare almeno un po’ di luce - è scattato qualcosa di importante, se non di definitivo: nel tecnico, prima di tutto, e poi nella squadra. Il giorno dopo, Juric ha radunato i suoi giocatori ed è stato esplicito: «Non è il momento di cedere alla rassegnazione. Abbiamo perso per queste ragioni, non siamo stati all’altezza delle aspettative per queste altre ragioni, ma adesso più che mai è indispensabile ripartire con la massima convinzione. Siete un gruppo che vale, siete un gruppo che può togliersi delle soddisfazioni importanti».

Le parole di Buongiorno

Ma, accanto alle parole dell’allenatore, ce ne sono state altre. Meno autorevoli da un punto di vista gerarchico, certo, però altrettanto ricche di significato. Sono quelle della squadra, che si è confrontata a lungo affinché tutti - da chi è nato nel Torino come Alessandro Buongiorno a chi qui è appena arrivato e ancora non ha avuto la possibilità di percepire a fondo la quintessenza della realtà granata - fossero consapevoli della necessità di imprimere una svolta significativa, una svolta con la esse maiuscola. E la risposta, di tutti, è arrivata, forte e immediata. Subito in Coppa Italia, contro il Cittadella, battuto 4-0, garantendosi la qualificazione agli ottavi contro il Milan. Ma il valore inferiore dell’avversaria richiedeva una controprova: ed eccola, quattro giorni dopo, a Udine, contro una squadra in grandissima salute che aveva perso alla prima giornata proprio contro i campioni d’Italia e poi aveva raccolto ventuno punti in nove partite. La rivelazione del campionato, insomma. Prestazione autorevole, convincente per lunghissimi tratti, e vittoria per 2-1 con reti di Aina e Pellegri, autore quest’ultimo di una conclusione di potenza e precisione che nelle menti ha evocato le prodezze di un certo Pulici.

Battere una big

La controcontroprova definitiva è arrivata domenica: da tanto, troppo, tempo il Torino non riusciva a battere una grande e mai c’era riuscito da quando sulla panchina siede Juric. A volte buone prove, ma alla fine quello che conta è il risultato e lì c’era poco da sorridere. Ebbene, il Milan è stato dominato (un solo tiro in porta, quello del gol, per altro irregolare) sotto ogni punto di vista e il micidiale uno-due di Djidji e Miranchuk ha reso concreta l’evidente superiorità in uno stadio strapieno come non accadeva da un bel po’. Di mattina, Buongiorno, qualche ora dopo capitano per la decisione di Juric di escludere Rodriguez, ha radunato i compagni per un confronto motivazionale che si è ricollegato a quello successivo al derby. «Abbiamo la forza e le capacità per battere tutti, anche il Milan, se giochiamo come sappiamo»: è questo il senso delle sue parole. Reso ancora più esplicito in serata, dopo avere lasciato lo stadio, in un post pubblicato su Instagram: «Oltre gli ostacoli, senza paura, contro chiunque. Questo Toro ha qualcosa di speciale: un cuore (scritto tutto maiuscolo) grande così». Pioggia di like e commenti, compresi quelli di molti compagni, per primo Pellegri: e di lì a poco uno dopo l’altro hanno voluto esprimere la propria gioia Lukic, lo stesso Pellegri, Ricci e un gasatissimo Lazaro, che prima ha pubblicato una foto dallo spogliatoio con Vlasic, Miranchuk e Karamoh e poi un video in cui balla e canta in automobile con la caption “Mood after this game”. Con la speranza, forse la convinzione, che questo mood, questo stato d’animo, si possa vivere ancora tante volte.

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