Torino, Radonjic si è intristito. Per incidere deve giocare

Il ritorno di Miranchuk lo ha spedito in panchina. Il serbo ha bisogno di sentirsi al centro del progetto e con la Samp potrebbe avere una chance
Torino, Radonjic si è intristito. Per incidere deve giocare© Marco Canoniero

Per Radonjic due gol in Coppa Italia, uno in campionato, 14 presenze in tutto. Ma da quando è rientrato Miranchuk ha perso il posto da titolare e deve accontentarsi di scampoli di partita che per lui, reduce dall’esperienza marsigliese, rappresentano un problema tant’è che a Bologna non ha inciso neanche un po’ nel momento in cui Paro (Juric) lo ha buttato nella mischia. Finché è sceso in campo dall’inizio ha fatto bene, spesso anche la differenza con le sue giocate imprevedibili. Genio e sregolatezza del Toro con gli applausi dei tifosi che lo hanno eletto tra i beniamini. Proprio per il suo modo, imprevedibile, di giocare: dribbling ubriacanti sia dalla parte destra sia quella sinistra,accelerazioni e puntate a rete. Quando gioca così diventa difficile fermarlo.

Il momento e il Mondiale

Adesso qualcosa nella sua testa si è inceppato, probabilmente non ha ancora metabolizzato il fatto di essere la riserva del russo, giocatore diverso ma più utile alla manovra della squadra. Possibile che contro la Sampdoria torni a fare il titolare ma le gerarchie nella testa di Juric sono nette: Vlasic, Miranchuk e Radonjic in ordine di citazione. Deve capirlo anche il giocatore serbo che, tra l’altro, tra un po’ sarà uno dei grandi protagonisti con la sua Nazionale ai mondiali del Qatar. Di conseguenza ci sono tanti motivi per reagire a questa situazione, trasformare le avversità in situazioni positive. Perché nelle prossime due partite (contro Sampdoria e Roma) può recuperare il terreno perduto e presentarsi al raduno della sua Nazionale carico. Però deve crederci. Deve dare il massimo e per ora non pensare ai mondiale, non aver paura di scattare e mettere il piede con il rischio di infortunarsi. E questo, inutile nasconderlo, è il problema di tutti i giocatori stranieri che sono stati convocati dalle rispettive Nazionali. Un problema, questo, che ovviamente non riguardasolo il Torino ma tutte le squadre di serie A.

Il riscatto

Puntare su Radonjic, tra l’altro, è importante per i granata visto che il suo riscatto, a meno di 2 milioni, è praticamente certo. Un affare sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto quello, ugualmente importante, economico perché il giocatore già in questo momento vale più di quanto il Toro dovrà pagare per riscattarlo a titolo definitivo. E allora bisogna insistere sulle sue qualità. Vlasic e Miranchuk magari offrono qualcosa in più ma a fine stagione per prenderli bisognerà tirare fuori 15 milioni per il primo e 12 per il secondo, 27 in tutto. Operazione che i granata possono anche fare, ci mancherebbe, soprattutto se i due riusciranno a dare un apporto importante come hanno fatto prima della sfida di Bologna (dove Vlasic ha completamente steccato) ma che comunque come consuetudine Urbano Cairo valuterà con molta attenzione. Juric dovrà trovare il modo di gestire i tre senza scontentare nessuno, la società avere le idee chiare su come comportarsi per il futuro. E in questa prospettiva Radonjic deve essere considerato il punto cardine: ovviamente molto dipenderà da quello che riuscirà a fare la squadra in questo campionato ma rifarla completamente, come è successo in questa stagione, sarebbe controproducente, si dovrebbe di nuovo cominciare da capo e Juric - a quanto ci risulta - non sarebbe molto soddisfatto.

Imprevedibilità e fantasia

Ma questi sono dettagli, concludiamo tornando a Radonjic: i numeri li ha, l’importante è che queste ultime panchine non lo abbiano demoralizzato più di tanto visto che lui ma sempre essere al centro dell’attenzione. Soltanto così si carica e riesce a dare il meglio di se. Perché il Toro visto a Bologna ha bisogno della sua imprevedibilità per dare un’accelerata alle sue azioni. Perché il calcio è fatto anche di fantasia e questo Ivan Juric lo sa bene.

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