Pellegri si riprende il Torino: sta meglio e giocherà

Nell’allenamento di ieri è arrivato il via libera: Sanabria si candida per la ripresa
Pellegri si riprende il Torino: sta meglio e giocherà© LAPRESSE

TORINO - A caccia di altri record, questa volta auspicabilmente non legati alla rapidità con la quale infortunarsi: Pietro Pellegri è a suo modo entrato nella storia, ma dalla porta laterale. Contro il Bologna ha messo piede in campo levandolo due secondi più tardi per un problema alla caviglia sinistra. Incredibile, non fosse che è successo davvero. Un’uscita, quella del centravanti granata, che ha condizionato in negativo la prestazione del Torino. Al suo posto, complice l’indisponibilità di Sanabria, è entrato Karamoh. Che ha dimostrato di non essere un centravanti: Paro - in panchina per ovviare alla squalifica di Juric - gli chiedeva di dare profondità dettando il passaggio in verticale, ma l’indole del francese lo portava a rinculare per cercare palla e partire in velocità. Quello, appunto, che sarebbe il suo mestiere. Salvo sorprese, stasera Karamoh sarà per il Toro una risorsa impiegabile a gara in corso.

Ieri l’allenamento di Pellegri è andato bene, e al centro dell’attacco dovrebbe toccare all’ex di Monaco e Milan: «Se sta bene dall’inizio tocca a Pellegri - ha chiarito Juric -. Ultimamente in posizione centrale abbiamo provato con Karamoh, ma abbiamo capito che ha caratteristiche diverse, che con lui dovremmo cambiare il nostro sistema di gioco. Contro una difesa a tre fa fatica». Il croato potrà provare a inventarsi nuove soluzioni, ma i centravanti del Toro due sono e due restano. Uno, Sanabria, tende oltretutto a muoversi da trequartista, mentre l’attaccante puro nella rosa di Juric è Pellegri. Che al Filadelfia, oltre all’autostima che gli è mancata da quando ha lasciato il Genoa in avanti, cerca una condizione atletica che gli possa consentire di avere continuità di impiego.

Adesso ha un allenatore che crede fortemente in lui («Deve migliorare in tutto, siamo su livelli bassissimi: nella difesa del pallone, nella finalizzazione con il piede sinistro, ci sono un sacco di cose da fare. Ma ha potenziale, vale la pena perdere tempo a lavorare. Se migliora, diventa fantastico: ci vorranno anni, e lui ci dovrà mettere tanta forza di volontà, ma altri non hanno il suo potenziale, ha le basi per diventare forte sul serio», diceva Juric di Pellegri prima del Bologna), una tifoseria che è pronta ad applaudirlo, un ambiente che anche in virtù della pur discreta presenza di papà Marco lo protegge e accompagna. Tanto che se starà bene, il tecnico continuerà a insistere su di lui: «Per quanto riguarda un attaccante da prendere a gennaio dico che si può anche giocare senza, io l’ho fatto a Verona e mi sono divertito un sacco - prosegue l’allenatore di Spalato -. Se però la nostra proposta prevede un attaccante, e non ce l’abbiamo, le cose diventano complicate. A Bologna ho visto Arnautovic, un campione, uno che tiene palla e la gioca, ti fa uscire, la squadra girava tutta intorno a lui. Numericamente noi abbiamo due centravanti, tre non servono, me ne vanno bene due ma che abbiano qualità».

Leggendo tra le righe, Juric a gennaio si aspetta la partenza di Sanabria e l’acquisto di una punta più prolifica di quanto non sia il paraguaiano. In proposito del quale così parla: «Tonny ha fatto un allenamento dopo un po’ di tempo che non lavorava. Contro la Samp comunque dovrei portarlo in panchina, può subentrare e giocare una ventina di minuti: sarà utile a partita in corso». Nel reparto offensivo Pellegri sarà quindi il riferimento centrale, mentre dopo 12 partite da titolare, 11 delle quali giocando novanta minuti (solo a Bologna è uscito dopo poco più di un’ora), un turno di riposo dovrebbe toccare a Vlasic: al suo posto chance per Radonjic, con Miranchuk confermato a sinistra.

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