Radonjic al Torino per 2 milioni: l'affare è definito

Vagnati ha fatto capire che il Marsiglia è stato avvisato: il serbo è già praticamente granata
Radonjic al Torino per 2 milioni: l'affare è definito© LAPRESSE

TORINO - Il MaRadonjic del Toro. Genio e sregolatezza di un giocatore imprevedibile, che in una partita non si fa vedere mai e nell’altra fa il fenomeno e offre giocate strabilianti. Oppure che in campo non si vede e all’improvviso prende palla e da solo vince la partita. Contro la Sampdoria, per esempio, s’è inventato un autentico capolavoro, permettendo alla squadra di sbloccare il risultato e, successivamente, gestire il match senza nessun problema. Ma se il serbo non avesse segnato, probabilmente la situazione sarebbe diventata più difficile. Nemanja Radonjic è fatto così. Prendere o lasciare. Praticamente è il nuovo acquisto dei granata per la prossima stagione. L’ha fatto capire Davide Vagnati quando, nella conferenza stampa il giorno dopo la fine del mercato estivo nella pancia del Grande Torino, si è lasciato scappare: «Radonjic praticamente è già nostro». Di fatto, con un milione e 900.000 euro da versare al Marsiglia il suo riscatto è già un affare sia finanziario, sia tecnico. Perché lui a Torino si trova bene, sembra rinato, e ha incassato i complimenti di Juric e Cairo. Il tecnico lo coccola: «Ha grandi qualità ed è uno dei pochi giocatori a cui lascio libertà di movimento». E il presidente aggiunge: «Sì, mi piace tantissimo».

La crescita di Radonjic da quando è al Torino

Adesso, però, il trequartista deve trovare continuità, visto che in passato è stato poco impiegato. Lo scorso anno dal Marsiglia è stato ceduto in prestito al Benfica. Tuttavia in terra portoghese non ha trovato spazio, sia per scelte tecniche, sia per infortuni muscolari, giocando 6 partite in campionato di cui solo una da titolare. Una miseria, dunque. E proprio per questo motivo i francesi lo hanno dato in prestito ai granata con una cifra irrisoria per il riscatto: fatto sta che con Juric il giocatore sta tirando fuori le qualità di cui il Toro ha bisogno. Erada anni che in casa granata non si vedeva un giocatore con queste caratteristiche: nell’uno contro uno è irresistibile, salta l’uomo sia dalla parte destra sia da quella sinistra e le sue accelerazioni sono devastanti per gli avversari. È imprevedibile, anche un po’ “pazzerello” ma è proprio questo che fadi lui un giocatore da gustare sino in fondo. Naturalmente è stato convocato dal suo ct per il Mondiale, dove può diventare uno dei protagonisti assieme al suoi compagni granata Lukic e Milinkovic-Savic e al bianconero Vlahovic. Contro la Sampdoria il serbo ha dimostrato di essere in buone condizioni ma - secondo Juric - deve imparare a gestire le situazioni. Avendo giocato poco o niente in passato, tra una partita e l’altra ha difficoltà a recuperare, gli manca il ritmo e su questo il tecnico sta lavorando. Per ora lo fa giocare una partita o due di fila per poi stare fuori e, magari, entrare a partita in corso. Chiaro che con il passare del tempo e sempre più minuti nelle gambe Radonjic può ulteriormente crescere e diventare decisivo con continuità e non soltanto saltuariamente. I compagni si fidano di lui, gli consegnano il pallone senza problemi, sicuri che Rado può inventare qualche cosa di decisivo in qualsiasi momento della partita.

La strategia del Toro

Sì, il Toro ha trovato, a poco prezzo, il giocatore giusto per costruire qualche cosa di interessante. L’importante è avere pazienza e crederci fino in fondo, nel bene come nel male. Anche perché nella trequarti, oltre a Rado, ci sono pure Vlasic e Miranchuk, giocatori che per un motivo o per l’altro hanno grandi qualità. Di conseguenza, bisogna insistere su di loro perché il Toro può davvero aprire una finestra nuova alle proprie ambizioni. Ma torniamo e concludiamo con Radonjic. Domenica a Roma, potrebbe scendere in campo dal primo minuto per confermare tutto quello di buono ha fatto vedere con la Sampdoria assieme a Vlasic e Miranchuk, anche se Sanabria e Pellegri saranno recuperati e soprattutto il più giovane spera di partire dall’inizio. La trasferta dell’Olimpico, tra l’altro, è fondamentale per capire che tipo di campionato faranno i granata alla ripresa dopo i campionati del mondo. E si si pensa a tutte le occasioni che il Toro ha buttato via monta il rammarico perché Rodriguez e compagni potevano avere tranquillamente quattro o cinque punti in più e a quest’ora essere in piena zona europea. I venti punti conquistati, come ha detto Juric, sono «tanta roba» ma potevano essere molti di più. Tuttavia, è inutile ricordare quello che poteva essere e che invece non è stato, bisogna guardare avanti con fiducia perché questo Toro ha dimostrato di potersela giocare alla pari contro tutte, anche le grandi. Vedi, per esempio, il successo contro il Milan.

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