Torino, il Bari non fa sconti per Cheddira: servono 5 milioni

Il club pugliese non vorrebbe cederlo a gennaio e il ds Polito apre solo in caso di "proposta irrinunciabile". Cairo sa che serve un investimento forte

Da Bari si affrettano a blindare il gioiello che grazie alle 9 reti in campionato (condivide il primato con Brunori del Palermo) si è guadagnato il Mondiale con il Marocco. In panchina nelle prime tre sfide, Walid Cheddira è subentrato sia contro la Spagna che contro il Portogallo. Una bella vetrina, per un attaccante che pochi mesi fa il Bari aveva riscattato dal Parma per meno di 400 mila euro. Soldi in larga parte coperti dall’indennizzo corrisposto dalla Fifa al club pugliese per l’impegno al Mondiale: circa diecimila euro al giorno. Più di 300 mila, il totale. Ora la valutazione è schizzata in alto, e a rendere molto caro rispetto a poco tempo fa il cartellino dell’attaccante ci si mettono più fattori: il primo è appunto la vetrina qatariota che ha dato una bella verniciata d’oro al marocchino. La seconda è la durata del contratto che lo lega al Bari: 2025. Insomma, il Toro o altri club acquirenti non possono fare leva sulla prossima scadenza del rapporto. Terzo, ma non meno importante, quella pugliese è una società ambiziosa con voglia di restare nei piani altissimi della B. Di cedere Cheddira non ha quindi intenzione.

Le parole di Polito

Come argomentato chiaramente su torinogranata.it da Ciro Polito, ds dei biancorossi: «Noi ce lo vogliamo tenere...». Poi l’aggiunta che lascia un margine di trattativa, ma che mette in chiaro come la bottega che espone il centravanti non abbia voglia di scontare alcunché, semmai di sovraprezzare il giocatore. Prendere o lasciare, il ragionamento del club di proprietà di Luigi De Laurentiis. «Noi ce lo vogliamo tenere, a meno che non arrivi l’offerta irrinunciabile - la frase completa Polito - È normale piaccia a tanti club, ma personalmente non ho sentito l’amico Vagnati. Ci sta, comunque, che chi è interessato a Cheddira prima contatti l’agente, e poi noi». Come a dire: non chiudiamo la porta a nessuno, né l’intenzione è tarpare le ali a un giocatore che può avere la legittima ambizione di salire di categoria già a gennaio, ma in tal caso i costi non sarebbero da saldo.

La possibile cifra

Con 5 milioni di euro, che in questo momento per Cheddira sono tanti, l’operazione può essere chiusa. Sta a Cairo e Vagnati, decidere di investire o meno tale cifra per un attaccante partito dalla gavetta: nemmeno ventenne l’Eccellenza con il Loreto, poi le 10 reti a stagione con la Sangiustese per due anni in D, quindi la C con Arezzo, Lecco e Mantova prima del Bari: promozione dalla C (6 reti) e ora 14 gol in 15 partite tra campionato di B e Coppa Italia. Alla possibilità Cheddira se ne accompagnano altre, e altre potranno venirne fuori nel corso del mese di gennaio. Il mercato è già nel vivo, ma il periodo per depositare le operazioni andrà dal 2 al 31 gennaio prossimi. Fase nella quale Vagnati approfondirà ulteriormente i discorsi con la Roma per Shomurodov. L’uzbeko può essere il dopo Sanabria, ma dipende sempre a quali condizioni. Se la Roma punta a monetizzare da un giocatore pagato quasi 18 milioni - cifra versata al Genoa nell’agosto del 2022 - allora il Toro si defilerà. Ma se i giallorossi cercano una società dove Shomurodov possa rilanciarsi, riavvicinando la valutazione, oggettivamente molto alta, raggiunta un anno e mezzo fa, allora quella granata potrà essere la pista giusta. L’ex del Rostov con Juric e nel Toro avrebbe varie possibilità per ritrovare l’autostima un po’ smarrita nella Roma. Si può fare, ma in prestito con diritto di riscatto. Se ne riparlerà.

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