La strategia del Toro a gennaio in tre mosse tra contratti, mercato e classifica

Summit tra Cairo, Vagnati e Juric per valutare chi deve restare e chi non ha stimoli: e poi decidere gli investimenti in base ai risultati della squadra nei prossimi incontri

Il Toro guarda al mercato dove ha allacciato diverse trattative ma, soprattutto, guarda in casa propria per costruire un futuro vincente. Nei giorni scorsi c’è stato un summit tra Cairo, Vagnati e Juric dove sono state gettate le basi di un programma dettagliato: nulla è stato lasciato al caso. Gennaio sarà il mese decisivo perché il club ha inserito nella propria agenda alcune situazioni da risolvere prima di pensare ai rinforzi. Si guarderanno le scadenze di contratto del 2023 e 2024 e i risultati delle prime partite per capire se l’Europa diventerà fattibile in questo campionato, anche tenendo conto che alla fine della stagione potrebbero anche esserci delle penalizzazioni alla luce delle inchieste che la magistratura e la procura sportiva stanno portando avanti. Dal vertice è scaturita una cosa: il club terrà solo i giocatori che hanno gli stimoli giusti per restare al Toro. Non si verificherà un nuovo caso Belotti.

La prima mossa

Nei prossimi giorni verranno affrontate le situazioni Aina e Djidji, i giocatori in scadenza nel 2023 e che tra qualche settimana - da regolamento - potrebbero anche firmare per un altro club. Oltre ai due, in scadenza immediata ci sono Karamoh, Edera, Adopo e Gemello ma per loro non c’è fretta. Per Aina e Djidji, invece, sì. I dirigenti vogliono capire se i due sono intenzionati a rimanere: in caso contrario, ne prenderanno atto e quasi sicuramente su input societario verranno utiizzati con più continuità altri giocatori. Del resto, perché si dovrebbero schierare elementi che a fine anno se ne andranno per tenere fuori chi invece resterà con entusiasmo?

La seconda mossa

Si discuterà anche con chi ha il contratto in scadenza nel 2024. E sono tanti: a partire dal tecnico Juric. Poi Milinkovic-Savic, Berisha, Rodriguez, Singo, Vojvoda, Lukic, Linetty e Garbett. Proprio per evitare un altro caso Belotti, le situazioni verranno analizzate con grande attenzione e se qualcuno, vedi Lukic, ha l’obiettivo di andarsene verrà ceduto il più in fretta possibile. Ceduto ma non svenduto. Tra questi Lukic è proprio il caso più spinoso, considerando le dichiarazioni d’addio rilasciate dal rilasciate prima del Mondiale in più di un’occasione. Oltretutto, l’ammutinamento prima della trasferta di Monza non è ancora stato del tutto metabolizzato dalla dirigenza. Anche Singo verrà monitorato, visto che ha richieste. Ma l’intenzione, ovviamente, è quella di tenerlo a lungo.

La terza mossa

Dopo aver capito su chi poter contare si seguiranno le partite del mese di gennaio per capire che tipo di campionato dovrà affrontare il Toro. Ricordiamo che i granata affronteranno in casa Verona e Spezia (sfida alla portata) e in trasferta Salernitana, Fiorentina e Empoli (proibitiva quella con i viola, fattibili le altre due): se al termine di queste cinque sfide il Toro sarà in zona Europa si punterà su un mercato tosto già da subito, investendo quei soldi destinati invece a giugno. In caso contrario, si punterà su elementi di prospettiva. Ecco perché il mese di gennaio sarà importantissimo per il Toro del presente e quello del futuro.

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