Torino, scatto per Praet: la trattativa riparte

Vagnati è disposto a offrire 6 milioni per il belga che è per Juric è una priorità. Gli inglesi però chiedono qualcosa in più
16) Leicester - €392 milioni© EPA

Galeotto non è stato il Capodanno festeggiato con la famiglia a Londra, ma resta il fatto che i contatti tra Davide Vagnati e i vertici del Leicester sono ripresi: a distanza, attraverso un carteggio via email, non in virtù di qualche misterioso appuntamento segreto in una amena località inglese del Leicestershire. Nei giorni scorsi il dt granata è tornato a fare il punto e anche a metterlo, un punto. Il Torino ha dunque compiuto un nuovo scatto in avanti per riavere Dennis Praet, dopo l’ingaggio in prestito nello scorso campionato. Non poteva essere il diritto di riscatto da 15 milioni una soluzione economicamente accettabile per il Torino, lo scorso maggio. Vagnati si era poi di nuovo gettato all’assalto del belga a fine agosto, tentando il colpaccio in extremis. Le richieste a quel punto erano sì scese, ma a cifre sempre superiori ai 10 milioni. Nel contempo, gli inglesi non erano riusciti a trovare un accordo per avere l’atalantino Jeremie Boga. Un problema in più, visto che comunque il dt granata non era disposto a investire così tanto per Praet. E la pista di mercato finì nuovamente nel congelatore.

Praet-Torino: lo scatto in avanti

Da qualche giorno, però, è di nuovo tornata d’attualità. E cosa si scopre, adesso? Al di là dei nuovi rumours sul possibile interesse degli inglesi sempre per Boga, scontento a Bergamo perché ai margini (appena 74 minuti giocati in campionato), il vero scatto in avanti va per l’appunto registrato sull’asse Torino-Leicester. Praet, si sa, è considerato un elemento utile per l’economia sportiva di Brendan Rodgers, il tecnico della squadra inglese. In Premier, 8 presenze di cui 3 da titolare, più altre 3 tutte dal primo minuto in Efl Cup. Sulla giostra degli umori e delle convinzioni del suo allenatore, il belga a seconda dei periodi ha trovato più o meno spazio. A inizio autunno Rodgers sembrava persino sul punto di saltare (il Leicester era nelle ultime posizioni in classifica), poi la squadra ha preso a inanellare risultati più confortanti: ora è 13ª, tutto un altro mondo rispetto a 3 mesi fa. Ma non è sostanzialmente cambiato l’impiego col contagocce di Praet: considerato sì utile, però non indispensabile. Il belga, è storia nota, vorrebbe tornare da Ivan Juric. Già ad agosto aveva spinto in questa direzione. Il grimaldello in mano? Non ha alcuna intenzione di rinnovare il legame in scadenza nel 2024. La mancata partecipazione al Mondiale, proprio per colpa dello scarso utilizzo in Inghilterra, ha poi acuito la contrapposizione e lo scoramento del ragazzo. Questa sessione di mercato può dunque rivelarsi la finestra migliore per gli inglesi per portare ancora a casa un gruzzolo di milioni più che significativo per un elemento che in ogni caso non è imprescindibile. Ma che di certo andrebbe sostituito, in caso di partenza. E anche questo è un aspetto da tener presente, nello scenario. Il Leicester ha comunicato la sua nuova richiesta. Una buona volta si è scesi sotto i 10 milioni: sino a 8 ed è già un gran traguardo, se si pensa che appena 7, 8 mesi fa si ragionava su quasi il doppio della cifra.

C'è ancora distanza

Inutili sono stati tutti i tentativi posti in essere da Vagnati per ottenere il belga in prestito semestrale con diritto di riscatto. Juric lo ha nuovamente indicato quale priorità sul mercato: quanto stimi il belga per il suo eclettismo, la sua intelligenza tattica e le doti tecniche è a tutti ben noto. La controrisposta del dt granata, così, non si è fatta attendere: il Leicester adesso sa che il Torino è disposto a toccare quota 6 milioni per acquistare Praet, purché a rate pluriannuali. La distanza è ancora marcata. Ma intanto la trattativa è ripresa. Un segnale chiaro, in attesa che Vagnati faccia anche cassa attraverso almeno una cessione pesante. Nel mirino, in entrata, ci sono pure un centrocampista e un attaccante. Tra prestiti e acquisti a titolo definitivo, è tutto un gioco pure di incastri a bilancio, nel computo delle entrate e delle uscite.

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